di Carlo Sibilia, M5S Camera
Tocchi la connessione tra banche e governo e…TAC…scatta la censura. A RadioRAI funziona così. Una censura neanche troppo velata durante una mia intervista di ieri a un giornalista del servizio pubblico italiano. Uno stop dettato dalla paura delle conseguenze delle mie parole. “Però ci dobbiamo fermare Onorevole Sibilia perché non avendo più il contraddittorio non posso lasciarla troppo…”
Troppo cosa? Troppo libero di dire la verità? Troppo libero di rappresentare i fatti per come sono e non avere dall’altra parte uno del governo che controbilancia dicendo una bugia?
Tutti sanno che il governo italiano è un burattino dei banchieri. Altrimenti non si spiegherebbe come in 3 anni sia stato capace di realizzare almeno sei provvedimenti a favore delle banche e zero per pensionati, partite iva, famiglie e disoccupati.
1) Decreto Imu/Bankitalia che ha dato sette miliardi alle banche private
2) Accorpamento banche popolari (le uniche che fornivano credito alle PMI)
3) Accorpamento banche di credito cooperativo
4) Bail-in che mette a rischio i conti correnti dei cittadini in caso di perdita delle banche
5) Esproprio della casa senza passare dal tribunale in caso paghi in ritardo 7 rate del mutuo
6) Salva Banche (tra cui banca del papà del Ministro Boschi).
Tutti lo sanno, ma dirlo in radio, in diretta, è un problema per il sistema, perché fa pensare il cittadino che sta tornando da una faticosa giornata di lavoro. E capire, dati alla mano, che i partiti e le banche stanno vivendo alle spalle dei suoi sacrifici fa veramente incazzare e magari iniziano ad agire. E questo per il sistema è un problema. Iniziano a capire che in parlamento c’è una forza che tutela i suoi interessi e non quelli delle banche. E questo, per il sistema, è un problema.