di Virginia Raggi – La nostra guerra al gioco d’azzardo continua.
Finalmente siamo riusciti a limitare gli orari di funzionamento delle slot machine. Un passo importante per aiutare i cittadini più deboli che sono attratti dalle false promesse delle vincite facili.
Le immagini di ragazzini o persone anziane che, appena incassata la pensione, buttano tutto in macchine mangia-soldi sono purtroppo troppo comuni. Dobbiamo intervenire.
Il gioco d’azzardo è un settore che non restituisce indietro nulla. Attira con l’illusione di una ricchezza rapida ma in realtà trascina le persone verso l’indebitamento, spingendole, in alcuni casi, a ricorrere addirittura all’usura.
La salute dei cittadini deve venire prima di tutto. Per questo ho voluto intervenire sugli orari di accensione degli apparecchi da gioco con vincita in denaro.
Tutti i giorni, festivi compresi, gli apparecchi, collocati in sale dedicate al gioco e anche negli altri esercizi autorizzati, potranno essere accesi dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore 23.00. Al di fuori di tali fasce orarie dovranno essere spenti, inaccessibili agli utenti, privati dell’alimentazione e scollegati dal sistema.
I cittadini dovranno essere avvertiti attraverso un avviso, sia interno che esterno ai locali, con il quale saranno indicati gli orari di funzionamento degli apparecchi.
Tolleranza zero. Le violazioni saranno punite con una sanzione amministrativa pecuniaria, da 150 a 450 euro, e, in caso di recidiva, con la sospensione dell’attività di gioco fino a 5 giorni.
L’azzardo è una piaga sociale che va contrastata con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha assimilato il Gioco d’Azzardo Patologico (G.A.P.) alla tossicodipendenza.
A giugno 2017 l’Assemblea Capitolina ha approvato un Regolamento per le Sale Slot e i Giochi Leciti che ha stabilito per i punti di gioco con vincita in denaro e scommesse una distanza dai luoghi sensibili di almeno 350 metri all’interno del perimetro dell’anello ferroviario e di almeno 500 metri al di fuori di esso.
Significa che non possono essere aperte nuove attività nelle vicinanze delle scuole, dei luoghi di culto, dei centri giovanili e degli istituti frequentati principalmente da giovani, delle strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e dei centri anziani.
La distanza dai luoghi sensibili delle nuove attività e la chiusura in orari prestabiliti per tutti gli esercizi aiuterà molti giovani a non subire il ‘fascino’ del gioco dal quale sono attratti anche a causa delle numerose pubblicità nazionali che hanno testimonial di rilievo.
I dati sull’aumento progressivo del numero di soggetti in carico ai servizi di cura per le dipendenze da gioco sono preoccupanti. Non possiamo permettere che questo fenomeno continui a espandersi.
Roma dice basta.
#RomaNoSlot