L’inquinamento è un problema primario, inoltre il petrolio sta finendo. Dobbiamo trovare al più presto una soluzione applicabile alla svelta. Le auto ibride sembrano darci davvero una speranza. Cominciano ad avere prestazioni che gli utenti apprezzano e costi decisamente più bassi.
Ma qui arriva il dilemma.
Lo Stato sembra ancora poco deciso ad investire nelle rinnovabili e senza un grande cambio di rotta viene da chiedersi come produrremo tutta l’energia necessaria.
Ovviamente la tecnologia ogni anno fa passi da gigante, tanto che ciò che era innovativo 12 mesi prima, dopo è preistoria. Ma non possiamo aspettare che il progresso ci salvi, dobbiamo capire come produrre energia a basso costo e in maniera total green.
Ed ecco che arriva la notizia bomba.
La notizia arriva dall’Università del Colorado Boulder dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica. Infatti si sta proprio in questi giorni mettendo appunto una possibile soluzione. Permettere ai veicoli elettrici di caricarsi in movimento, ossia mentre si guida.
Sarebbe fantastico. Mai più soste per rifornimenti. Ma come funziona?
Nei laboratori delle piastre di ricarica posizionate sotto la strada hanno inviato energia elettrica a una batteria a bordo di un veicolo in modalità wireless. Senza fili. L’idea sembra fantascientifica ma si sta lavorando per farla diventare, non solo realtà, ma routine.
Negli ultimi due anni, i ricercatori dell’Universita del Colorado, diretti dal Professor Khurram Afridi, hanno sviluppato un prototipo che trasferisce energia elettrica in modalità wireless, attraverso campi elettrici ad altissima frequenza.
Il concetto è molto simile agli strumenti che oggi ci consentono di ricaricare i nostri smartphone solamente appoggiandoli ad una superficie di ricarica. Quello che cambia è solo la quantità di energia. La capacità di inviare grandi quantità di energia attraverso una maggiore distanza fisica, alle piattaforme in movimento, da piastre di ricarica potrebbe iniziare ad alimentare cose più grandi come le automobili.
Su un’autostrada, si potrebbe avere una corsia dedicata alla ricarica, così un veicolo potrebbe semplicemente viaggiare in quella corsia quando ha bisogno di un aumento di energia e potrebbe portare con sé una batteria di bordo più piccola, riducendo il costo complessivo del veicolo. Oggi, alcuni piccoli dispositivi di consumo dispongono di trasferimento di alimentazione wireless, che permette all’oggetto di assorbire energia mentre si trova su un pad appositamente progettato che è collegato a una presa.
Senza contare che si sta lavorando ad autostrade che producono energia dal passaggio delle macchine.
Replicare questa capacità per un’automobile in movimento è molto più difficile, richiedendo una potenza significativamente maggiore per inviare energia ad una distanza maggiore. Un’auto che viaggia poggia su ogni singolo cuscinetto di ricarica non più di una frazione di secondo.
Per risolvere il problema in movimento, si è cercato di cambiare metodologia. Finora la maggior parte delle ricerche su queste tecnologie, si sono concentrate sul trasferimento di energia attraverso i campi magnetici, il cosiddetto approccio induttivo. I campi magnetici, per il trasferimento di energia, sono più facili da generare rispetto a campi elettrici equivalenti. Per quest’ultimi si deve usare l’approccio capacitivo.
“All’inizio tutti ci hanno detto che non era possibile trasferire tanta energia attraverso una superficie di contatto così piccola e cosi velocemente. Ma quando abbiamo infranto la barriera dei 1000 watt inviando energia attraverso 12 centimetri, abbiamo capito che eravamo sulla strada giusta e che stavamo facendo qualcosa di importante. Quel giorno non rideva più nessuno.” dice Khurram Afridi
La prima applicazione sarà quella di adattare la tecnologia all’uso nei magazzino. I robot di magazzino e i carrelli elevatori automatici, ad esempio, possono spostarsi lungo le aree abilitate per il trasferimento wireless, senza mai essere collegati, eliminando i tempi di inattività e aumentando la produttività.
L’avvento di un’autostrada elettrica è ancora lontano dall’orizzonte e dovrà inevitabilmente affrontare molti ostacoli, sia tecnologici che sociali. I veicoli elettrici potranno un giorno ricaricarsi durante la guida, permetterebbe di guidare centinaia, se non migliaia di chilometri.