Renzie oggi è andato di persona a vedere lo stato di avanzamento dei lavori dell’EXPO e si è preoccupato. Cerca di fare training autogeno: “Ce la faremo come sempre nel nostro Dna, magari facendo un po’ di corsa alla fine per fare l’ultimo miglio.” Un po’ di corsa? Le opere completate sono solo il 18 per cento. L8 per cento dei lavori è fermo, sospeso o ancora in fase di verifica amministrativa. I lavori in corso sono il 74 per cento, quasi i tre quarti del totale previsto. Di questi, alcuni hanno un ritardo recuperabile, altri hanno un ritardo che sembra incolmabile. La situazione è imbarazzante ed evidente, ma Renzie non vuole ammetterlo e la spara più grossa: “alla fine venderemo 10 milioni di biglietti… nessuna famiglia italiana non verrà ad Expo“. Bugiardo. Le famiglie italiane sotto la soglia di povertà (10 milioni di persone) ad Expo non ci andranno, non gli importerà nulla se sarà un fallimento totale o un mezzo flop, saranno occupate a capire come arrivare a fine mese. La sfida del 2015 per l’Italia non è l’Expo, ma il Reddito di Cittadinanza. Renzie deve piantarla di fare il buffone col Renzicottero in giro per l’Italia a fare selfie, torni a Roma a lavorare e si adoperi, in qualità di segretario del partito di maggioranza, per fare iniziare al più presto in Aula la discussione sulla nostra proposta di legge per togliere gli italiani dalla disperazione. Di corsa!
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