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Partite Iva, cornute e mazziate

beppegrillo.it - Dicembre 28, 2014

“Dura la vita per le Partite Iva. La riforma del Lavoro peggiore della storia, firmata dal governo in carica, le distrugge. Il popolo dei liberi professionisti andrà incontro a un vero e proprio salasso dal 2015. Un salasso firmato Renzi che vuol dire Fisco e Inps. Il regime dei minimi, uno status agevolato destinato agli under 35, in pratica non esiste più. O meglio: esiste, ma è una fregatura. Con le vecchie regole, le giovani partite Iva pagavano il 5% di Irpef, a patto di guadagnare meno di 30 mila euro l’anno. Dal primo gennaio l’aliquota triplica: passa al 15%. Ma è solo l’inizio, perché 30 mila euro, a quanto pare, sono troppi. Il governo ha introdotto delle soglie differenti a seconda dell’attività svolta. Per pagare il 15%, i commercianti devono incassare meno di 40 mila euro. I giovani professionisti meno di 15 mila. Una cifra, secondo l’osservatorio Adepp, al di sotto del compenso medio (18.640 euro lordi, pari a 723 euro al mese) delle partite Iva iscritte all’Inps. Ergo: chi ha introiti mensili anche meno che decorosi, sforerà. E rientrerà nei regimi tradizionali. In questi casi, Confprofessioni Lazio ha calcolato un incremento della tassazione dei giovani professionisti stimata intorno al 500%. L’aliquota passerà dal 5% al 22,48% per l’area tecnica, del 23,77% per l’area economico-sociale, del 24,58% per l’area sanitaria e del 25,11% per l’area giuridica. Ma non è finita. Il governo ha dato il via libera agli aumenti contributivi Inps per gli iscritti alla gestione separata. Una misura, prevista dalla Riforma Fornero e bloccata dai precedenti governi, che poterà l’aliquota dal 27 al 33% entro il 2018. Insomma: cornuti e mazziati”.
Una partita Iva

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