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E’ necessario pensare al dopo Berlusconi. Bisognerà salvarlo dai suoi, saranno i primi a tradirlo. Lo psiconano andrà protetto perché sia processato. E’ diventato ingombrante per la sua parte politica. Non regge più il ruolo. Gli offro una camera nella mia casa, per quando verrà il momento, in attesa dei processi. Da me sarà al sicuro da Bonaiuti, Letta, Gasparri, Fini, Casini, Bossi, Tremonti, Calderoli, D’Alema, Violante, Fassino e da tutta la banda Bassotti. Se parla per loro è la fine
Bisogna evitare l’epilogo della Repubblica di Salò. Mussolini fu riconosciuto dentro una camionetta militare. Si era travestito da soldato tedesco per fuggire in Svizzera. Venne fucilato con la sua amante, Claretta Petacci. Insieme appesi per i piedi a Piazzale Loreto. La gente inferocita gridava: “Porco” a lui e: “Puttana” a lei. Nessun avvocato Ghedini minacciò di querela i partecipanti. Una mano pietosa fermò la gonna della Petacci con uno spillone. Gli stessi che prendevano a calci i cadaveri e gli sputavano addosso, avevano applaudito pochi mesi prima Mussolini nel suo ultimo discorso al Teatro Lirico di Milano. Era arrivato tra due ali di folla che lo osannavano mentre sfilava su una macchina scoperta.
Il duce sapeva che gli italiani sono come una tigre che si fa cavalcare da chiunque la sfami. Una fiera che però divora senza pentimenti il suo padrone in mancanza di cibo. Lo psiconano sta per essere disarcionato, va tenuto in vita, protetto come un animale in via di estinzione. Non ci deve essere nessuna piazza Loreto, nessun elicottero, nessuna Hammamet libica.
I licenziamenti e la chiusura delle aziende sono arrivati. Se ne sono accorti anche Morfeo Napolitano e la Marcegaglia degli inceneritori. Questo governo, per reggere, ha indebitato gli italiani a un livello argentino con circa 15 miliardi di euro al mese nella prima parte dell’anno. Le casse dello Stato sono vuote. L’ora della Storia sta per scoccare per lo psiconano. Non lasciamolo solo. Ci sono tanti magistrati che vorrebbero averlo in aula, anche solo come testimone.
Se ci fosse stato un processo a Mussolini, e quindi al fascismo, l’Italia sarebbe diversa. I fascisti rimasero invece nelle istituzioni, fecero carriera, nessuno li condannò. L’Italia non si guardò allo specchio. Impiccato il duce si sentì di nuovo vergine, democratica, progressista. Quando questa tragica farsa finirà, chiunque vi abbia partecipato andrà giudicato nel bene e nel male. Il miglior testimone d’accusa è Silvio. Salviamo il piduista Silvio! Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.