Trovo sacrosanto sostenere Giuseppe Bivona, di Bluebell, in questa battaglia che sta portando avanti da solo!
Il fondo Bluebell, azionista di Mps, “desidera esprimere il più profondo biasimo per il censurabile operato del cda per aver convocato l’assemblea dei soci il prossimo 6 aprile senza aver inserito all’ordine del giorno la proposta di azione sociale di responsabilità contro gli ex amministratori Alessandro Profumo e Fabrizio Viola condannati per gravi reati finanziari e causa di gravissimi danni al patrimonio della banca”.
E’ quanto si legge in una lettera indirizzata ai componenti del board e, per conoscenza, al presidente del Consiglio Mario Draghi e firmata dal fondatore del fondo Giuseppe Bivona.“Per quanto mi sforzi di trovare le parole più adatte per porre la domanda nel modo più rispettoso possibile, non trovo un’adeguata alternativa a chiedervi: come avete osato?”, prosegue la missiva. “In che modo, di grazia, la vostra condotta intenderebbe tutelare l’interesse sociale?”, insiste Bivona, che chiede al cda “di integrare senza indugio l’ordine del giorno dell’assemblea del 6 aprile con la richiesta di azione sociale di responsabilità nei confronti dei signori Alessandro Profumo e Fabrizio Viola” o, in subordine, “di revocare l’assemblea e riconvocarla per il 18 maggio 2021 onde permettere di poter disporre delle motivazioni delle sentenze per deliberare sulla proposta di azione di responsabilita” ove il consiglio ritenesse che questa informativa debba essere messa a disposizione dei soci prima che l’azione di responsabilita “sia votata”.
Bluebell domanda infine al Mef, in quanto azionista di maggioranza, “di chiedere l’integrazione dell’ordine del giorno con la richiesta di azione sociale di responsabilità nei confronti dei signori Alessandro Profumo e Fabrizio Viola”.
Il fondo, infine, si rivolge direttamente a Draghi e al governo, chiedendo di intervenire “senza indugio onde sanare la deprecabile condotta omissiva del consiglio d’amministrazione della banca, posto che un atteggiamento inerziale su questa materia anche da parte del governo dimostrerebbe una precisa volontà politica di proteggere un interesse particolare – quello di banchieri che si sono macchiati di gravi reati finanziari e hanno arrecato un danno ingente e ingiusto al patrimonio della banca – a scapito dell’interesse pubblico e dell’interesse dei soci privati e del mercato”. (Tratto da Il Sole 24 ore)