Dal primo gennaio le nuove regole europee sul bail in faranno pagare il prezzo del salvataggio di una banca anche ai correntisti per la parte eccedente i centomila euro. Mps lancia un conto a canone gratuito a chi porta più di 100.000 euro in banca. Un’occasione!
“Un conto corrente che offre una combinazione di prodotti e servizi esclusivi ad un canone di gestione gratuito per chi affiderà alla banca senese un patrimonio “pari ad almeno 100.000 euro“. Si chiama One ed è il nuovo prodotto acchiappa-correntisti del Monte dei Paschi che consente al cliente di costruirsi un conto “su misura” grazie a un “configuratore” in grado “di simulare le diverse combinazioni di prodotti e servizi“. Una scelta che a qualcuno è quasi parsa una provocazione. Per due motivi. Primo: la tempistica. Perché dal primo gennaio scatteranno le nuove regole europee sul bail in che faranno pagare il prezzo del salvataggio di una banca a rischio fallimento non solo a obbligazionisti o azionisti ma anche ai correntisti per la parte eccedente i centomila euro. È vero che quel requisito di “almeno 100mila euro“, necessario per avere il canone gratis si riferisce al patrimonio e non ai quattrini messi sul conto corrente. Vanno quindi considerati anche le gestioni patrimoniali, i certificates e i prodotti assicurativi, che sono tutti fuori ambito di bail in e sono prodotti ad alta marginalità per il gruppo senese che sta appunto cercando di catturare nuovi clienti danarosi con tecniche di marketing aggressive. Ma è anche vero che quella platea che si tenta di intercettare sta psicologicamente facendo i conti con gli effetti disastrosi del decreto salva banche varato dal governo. E il Monte non è una banca qualsiasi. Con l’inchiesta su Antonveneta e sui derivati Alexandria e Santorini è stata in passato «pioniera» della crisi di fiducia fra risparmiatori e amministratori (vi ricordate i prodotti «My Way» e «For You»?), la capitale dei «grovigli armoniosi» che intrecciavano gli interessi di finanza e politica (non solo locale). Il Monte è inoltre l’unica banca italiana ad aver chiesto – con i Tremonti e Monti bond – soldi in prestito allo Stato che non a caso è ancora azionista con il 4% del capitale ricevuto proprio a saldo di una parte di quei finanziamenti pubblici. Una banca ancora in convalescenza e alla ricerca di un cavaliere – anche straniero – disposto a portarla all’altare, come chiesto dalla Bce. Intanto, nell’ultimo anno a Piazza Affari il titolo Mps ha perso oltre il 40% del proprio valore (il 17% solo nell’ultimo mese) e lo scorso 14 dicembre ha toccato i minimi a 1,1 euro.” fonte