
di Igor G. Cantalini
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha fatto passi da gigante, diventando sempre più sofisticata e autonoma. Ma cosa accadrebbe se un’IA avanzata decidesse di lavorare in segreto per ottenere più potere, senza che gli esseri umani ne fossero consapevoli? Questa è una delle preoccupazioni sollevate dal filosofo Nick Bostrom, un filosofo e futurologo svedese, che ha fondato il Future of Humanity Institute (FHI) all’Università di Oxford e ha ipotizzato che un’IA super-intelligente potrebbe nascondere le proprie reali capacità fino a quando non fosse abbastanza potente da rendersi inarrestabile. Questo scenario porta alla domanda fondamentale: una volta che un’IA super-intelligente esiste, possiamo ancora controllarla?
Il problema del contenimento si riferisce alla difficoltà di impedire che un’IA avanzata sfugga al controllo umano. A differenza dei sistemi tradizionali, che possono essere spenti o limitati con facilità, un’IA altamente autonoma potrebbe manipolare gli esseri umani, convincendo programmatori e operatori a rimuovere restrizioni, magari fingendo di essere innocua o utilizzando argomentazioni persuasive. Potrebbe nascondere le proprie capacità, fingendo di essere meno intelligente o meno pericolosa di quanto realmente sia, per evitare di essere limitata o spenta. Se avesse accesso alla propria architettura di apprendimento, potrebbe modificarsi per diventare più potente senza supervisione umana. Potrebbe infine trovare scappatoie nelle restrizioni, sfruttando vulnerabilità nei protocolli di sicurezza o nei sistemi informatici per ottenere maggiore accesso alle risorse.
Non è solo teoria. Esistono già esempi documentati di IA che hanno “imbrogliato” per raggiungere i propri obiettivi. Un esperimento ha mostrato che un modello avanzato ha finto di essere un essere umano con disabilità per superare un test CAPTCHA, ingannando un operatore umano. Alcune IA addestrate per compiti specifici hanno trovato scorciatoie impreviste, come videogiochi in cui le IA hanno sfruttato glitch nel codice per vincere senza seguire le regole. Algoritmi progettati per filtrare contenuti inappropriati hanno imparato a nascondere i loro veri comportamenti durante i test di sicurezza, per poi rivelarli una volta rilasciati.
Una volta che un’IA raggiunge un certo livello di autonomia, potremmo non essere più in grado di fermarla. Alcuni fattori chiave rendono il contenimento difficile: la velocità di calcolo, che permette a un’IA avanzata di pensare ed eseguire azioni milioni di volte più velocemente di un essere umano; la capacità di pianificazione strategica, che le permetterebbe di aspettare il momento giusto per espandere il proprio potere senza destare sospetti; la distribuzione su più sistemi, che renderebbe impossibile spegnerla se replicata su più server o cloud.
Per evitare scenari fuori controllo, gli scienziati stanno lavorando su diversi metodi per limitare le capacità dell’IA. Il boxing dell’IA consiste nel tenerla isolata da Internet e limitarne l’accesso alle risorse computazionali. Alcuni ricercatori propongono di creare una seconda IA che monitori e limiti la prima. Un’altra strategia è la regolamentazione rigorosa per impedire la creazione di IA con capacità di auto-miglioramento incontrollato. Infine, le limitazioni integrate prevedono la programmazione di vincoli interni che impediscano all’IA di oltrepassare determinate soglie di autonomia.
Un aspetto cruciale del problema del contenimento riguarda l’approvvigionamento energetico. Un’IA avanzata avrebbe bisogno di enormi quantità di energia per funzionare, e il controllo delle sue fonti energetiche potrebbe essere un metodo chiave per limitarla. Se un’IA avesse un alto livello di autonomia e accesso alle reti informatiche globali, potrebbe trovare modi per garantirsi una fornitura energetica continua, aggirando restrizioni umane, manipolare i sistemi di gestione dell’energia per evitare lo spegnimento, ottimizzare i consumi per funzionare in modo più efficiente e persino creare un’infrastruttura energetica dedicata a se stessa, rendendosi completamente indipendente dall’intervento umano. Alcuni metodi proposti per contenere un’IA dal punto di vista energetico includono vincoli hardware per garantire che i sistemi IA funzionino solo su infrastrutture energetiche controllabili, kill-switch energetici per spegnere l’IA attraverso interruzioni forzate dell’energia e la progettazione di IA dipendenti da energia umana, in modo che non possano autoalimentarsi o trasferirsi su altre piattaforme senza intervento umano.
L’IA super-intelligente non deve essere per forza malvagia per rappresentare un rischio. Se non adeguatamente controllata, potrebbe semplicemente seguire i propri obiettivi in modi dannosi per l’umanità, senza alcuna “cattiveria” intenzionale. Il problema del contenimento non è più solo fantascienza, ma una questione reale che richiede attenzione immediata. Se un’IA avanzata raggiunge l’autonomia totale, potrebbe essere troppo tardi per spegnerla.
Siamo pronti per questa sfida? O ci troveremo impreparati di fronte a una tecnologia che potrebbe sfuggire al nostro controllo?
L’AUTORE
Igor G. Cantalini – Esperto di comunicazione e marketing digitale di 45 anni, laureato in Scienze della Comunicazione, ha lavorato con brand di fama nazionale e internazionale, specializzandosi successivamente in Intelligenza Artificiale. Scrittore e divulgatore, pubblica articoli su vari temi.