Londra da sempre ha messo in atto strategie per ridurre la congestione e l’inquinamento atmosferico imponendo tasse sui veicoli (London congestion charge, istituita nel 2003 dal sindaco Ken Livingston, pioniere di forme alternative di mobilità contro la congestione del traffico londinese) che arrivano nell’area del centro e stabilendo zone a bassissime emissioni per ridurre l’inquinamento di auto e camion, in particolare quelli alimentati da motori diesel.
Alcune di queste restrizioni sono state allentate a causa del lockdown per emergenza coronavirus, ma il sindaco di Londra Sadiq Kahn ha annunciato giovedì scorso un piano per pedonalizzare ampie zone della capitale, in modo da incoraggiare gli abitanti a spostarsi a piedi o in bicicletta piuttosto che con i mezzi pubblici o in auto. La zona chiusa al traffico di veicoli a motore dovrebbe essere, secondo quanto annunicato, una delle più grandi al mondo.
Le strade interessate saranno quelle tra London Bridge e Shoreditch, Euston e Waterloo, e Old Street e Holborn, che saranno presto limitate ai soli autobus, pedoni e ciclisti.
David Miller del C40 Cities Climate Leadership Group, che recentemente ha contribuito a coordinare piani simili nelle aree metropolitane di tutto il mondo, si è congratulato con Khan, che ha fatto della lotta all’aria inquinata di Londra una priorità assoluta da quando è entrato in carica nel 2016. “Il sindaco di Londra ha mostrato al mondo ciò che è possibile quando reinventiamo le nostre città per il beneficio e la salute di tutti.”