“In questi giorni si fa un gran parlare dei calciatori e del probabile sciopero della Serie A. Sono sardo e lavoro per un’azienda da 14 anni. Ora il mio destino è appeso a un filo, nel senso che l’azienda non ce la fa più e dovrà licenziare alcuni di noi. Forse fra tre mesi mi troverò in mezzo a una strada, con un mutuo di 540 euro al mese da pagare e con un figlio a carico. Nonostante le manifestazioni sindacali e tre giorni di sciopero non è cambiato nulla. In tutto questo devo spiegare a mio figlio (che ha 11 anni) che forse domenica il Cagliari non gioca perché c’è lo sciopero dei calciatori. Come faccio a spiegargli che anche i giocatori di pallone scioperano?”
Pakeddu
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