
I tuoi nipoti potrebbero essere l’ultima generazione a leggere e scrivere. Sembra impensabile, ma la nostra ricerca di modi migliori per comunicare e conservare la conoscenza non si ferma al testo. Stiamo entrando in un’era in cui l’intelligenza artificiale renderà la comunicazione più intuitiva, con audio, video e tecnologie immersive che sostituiranno gradualmente la scrittura.
Amo leggere, ma la realtà è che il testo è una tecnologia imperfetta. Pur essendo efficiente e scalabile, non riesce a trasmettere tono di voce, linguaggio del corpo e contesto. Un messaggio scritto può essere interpretato in molti modi diversi, e abbiamo inventato emoji e simboli per cercare di colmare questa lacuna, senza mai riuscirci del tutto.
L’evoluzione della comunicazione ci ha portato dal linguaggio orale all’alfabeto (1500 a.C.), alla stampa di Gutenberg (1440), fino a internet. Oggi, il video e l’audio dominano. TikTok è il social in più rapida crescita e anche il motore di ricerca più usato dai giovani. Guardiamo video su YouTube per imparare qualcosa di nuovo, ascoltiamo podcast invece di leggere il giornale e usiamo note vocali più dei messaggi scritti.
Questo cambiamento non riguarda solo il consumo di contenuti, ma anche la loro produzione. Con l’intelligenza artificiale, la creazione di video e audio diventa sempre più semplice ed economica. Oggi dobbiamo scegliere tra la velocità del testo e il coinvolgimento del video. Ma presto, grazie all’IA, potremo avere entrambi: contenuti generati in tempo reale, personalizzati e interattivi.
Alla Synthesia, abbiamo sviluppato avatar digitali che interagiscono ogni giorno con milioni di persone, insegnando, formando e informando in oltre 130 lingue. Presto sarà difficile distinguerli dalla realtà. L’informazione non sarà più un testo statico, ma un’esperienza dinamica: il tuo corso di musica potrebbe essere insegnato dal tuo artista preferito, l’apprendimento scolastico sarà personalizzato sugli interessi di ogni studente.
L’intrattenimento cambierà radicalmente. Avremo serie TV infinite, film interattivi e media che si adattano in tempo reale al pubblico. Forse un giorno invieremo messaggi ai nostri amici non con il testo, ma attraverso avatar AI che parlano con la nostra voce.
Anche il mondo del lavoro subirà un impatto significativo. Le aziende stanno già utilizzando avatar digitali per la formazione dei dipendenti, il supporto clienti e le presentazioni. Invece di leggere manuali o documenti complessi, i dipendenti potrebbero interagire con assistenti virtuali in grado di rispondere a domande in tempo reale, personalizzando l’esperienza di apprendimento e migliorando la comprensione.
L’educazione sarà trasformata. I bambini non impareranno più solo dai libri, ma attraverso esperienze immersive. Immaginate di studiare la storia dell’antica Roma camminando virtualmente per il Colosseo o di apprendere la biologia osservando cellule in tempo reale tramite simulazioni interattive. L’accesso alla conoscenza diventerà più intuitivo e coinvolgente.
Questa rivoluzione porta con sé molte domande. Importa se un attore in un film è reale o generato? Possiamo emozionarci con personaggi completamente artificiali? Ci fideremo di assistenti virtuali invece di umani? Quali saranno le implicazioni etiche di una realtà in cui le nostre stesse immagini possono essere replicate digitalmente?
Il futuro della comunicazione sta cambiando sotto i nostri occhi. Se oggi l’IA può già generare video credibili, cosa accadrà quando sarà in grado di creare interi mondi immersivi indistinguibili dalla realtà? Questo potrebbe cambiare il nostro rapporto con l’informazione, il modo in cui impariamo e perfino il nostro senso di identità.
E sebbene tutto questo possa sembrare fantascienza, è già realtà.
Estratto del TED di Victor Ripardelli