“Vedi Napoli e poi muori“, ieri per la bellezza, oggi per la spazzatura.
“Ieri sono andato insieme ai miei figli nel centro storico di Napoli (patrimonio UNESCO dell’umanità), poiché avevo intenzione di condurli in alcuni luoghi di inestimabile valore artistico e storico, come la Cappella di San Severo, la chiesa di S. Domenico maggiore, ed altri. Un po’ di timore per l’eccessiva folla, vista la vicinanza dei luoghi con San Gregorio Armeno, la strada dei presepi, lo avevo, ma credevo di cavarmela, anche perché la giornata ‘culturale’ volevamo chiuderla con un finale culinario, visitando una delle pizzerie storiche di via Tribunali. Bell’illuso! Il centro storico era, sì invaso, ma dai cumuli in via di putrefazione dell’immondizia mai raccolta delle ultime settimane. E’ la morte di una città, ciò che non son riusciti a fare i romani, le invasioni barbariche, gli arabi ed i saraceni, gli francesi o gli spagnoli, è riuscito al governo italiano! I numerosi – incredibile -, turisti che girovagavano per i vicoli, rimanevano interdetti quando il passaggio era completamente occluso dalle ‘novelle montagnole fetide’, le guardavano per un po’ e ritornavano sui propri passi. Siamo ritornati a casa carichi di delusione e rabbia, sconfitti nella nostra dignità e sanguinanti per la ferita che, stavolta, difficilmente potrà rimarginarsi. Grazie Italia, nazione di merda.” Sereno Despero, Nuova Città
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