Se sei clandestino non vuoi farti riconoscere per evitare l’espulsione.
Se sei profugo con diritto di asilo non vuoi farti riconoscere (in Italia) altrimenti saresti costretto a rimanerci per il Regolamento di Dublino che impone di stare nel primo Paese di accoglienza.
Se sei profugo vuoi invece farti riconoscere in Germania, in Svezia, in Austria, in Francia per rimanerci
Profugo o clandestino nulla cambia. La mancanza di identità è un’assicurazione sulla vita.
I profughi non identificati cercano di migrare altrove, lontano dall’Italia, e la risposta dei Paesi europei è una sola: chiudere le frontiere, congelare Schengen. Lassù al Nord non si passa. E così l’Italia diventa un bivacco permanente di sfollati nelle stazioni e ai confini con gli altri Stati. Un corridoio (poco) umanitario che sta esplodendo, anche dal punto vista sanitario, nell’indifferenza dell’Europa. Una trappola per italiani e profughi.
VIDEO Il campo profughi a Roma prima dello sgombero
Perché dobbiamo rimanere nella UE se quando c’è un problema di queste dimensioni, l’unica sua risposta è di chiudere le porte come nel Medioevo, alzare i ponti levatoi? I profughi non vogliono rimanere in Italia e di questo va preso atto. La UE non li vuole, al di là dei proclami della Merkel e di Hollande che li considerano in realtà come spazzatura da tenere in Italia, oltre confine. E questo è un fatto.
Il Regolamento di Dublino, firmato a suo tempo anche dalla Lega, va modificato in fretta. Il profugo deve poter scegliere il Paese della UE dove essere accolto. Se gli altri Paesi UE escono da Schengen temporaneamente, dobbiamo farlo anche noi. Controlleremo almeno il flusso migratorio che dal Mediterraneo transita attraverso i Paesi balcanici. Per fare queste due cose ci vorrebbe però un governo con gli attributi, invece di un governo di coglioni.