Il finanziamento pubblico ai partiti è scomparso dalle scene, dalle prime, seconde e terze pagine dei giornali. Il famoso tweet di Capitan Findus dal Consiglio dei ministri, segno di una sensibilità alle nuove tecnologie, con il quale annunciava la fine dei miliardi di euro incassati dai partiti è ormai Storia. O meglio, storiella per i babbei, quelli che “E’ vero lo ho letto sul giornale!“, “E’ certo, l’ho sentito in televisione“. I soldi dei finanziamenti pubblici Letta Nipote e lo psiconano se li sono tenuti ben stretti. E nessuno sa ancora chi abbia beneficiato dell’opera di Lusi, il cassiere che paga sempre due volte. La seconda con il carcere e l’isolamento. Il finanziamento pubblico ai partiti, più pubblico che non si può, non sono i 46 milioni di euro trattenuti dal pdmenoelle, non i 38 trattenuti dal pdl, ma la Rai. Infatti, la cosiddetta televisione pubblica è, come sanno anche gli uscieri di via Teulada, in realtà proprietà dei partiti. Propaganda gratis a spese di chi paga il canone e di tutti i contribuenti italiani che hanno, grazie alle loro tasse, ripianato la perdita di 200 milioni di euro del 2012. Senza questa Rai i partiti si estinguerebbero in una settimana. Le palle raccontate dai loro galoppini a tutte le ore non infetterebbero più le menti degli italiani. Il cielo diventerebbe sempre più blu. Il costo della Rai dovrebbe essere addebitato integralmente ai tesorieri di partito. E’ il loro megafono, la loro ragione di esistenza. I telegiornali sono consigli per gli acquisti per il partito di riferimento. Ogni giornalista che si rispetti ha il suo partito di riferimento, la sua stella polare. Se lavori in Rai non puoi essere un giornalista libero e se sei un giornalista libero non puoi lavorare in Rai. La Rai è, di fatto, un finanziamento occulto ai partiti che la usano come strumento di consenso. Se la usano, allora se la paghino. Perché un cittadino deve sorbirsi i sermoni pro pdmenoelle di Fazio, Floris, Berlinguer o quelli pro pdl di Vespa e doverli pure pagare. A proposito quanto guadagnano Fazio, Floris, Berlinguer e Vespa? E, se la Rai è in profondo rosso, non si sentono in parte responsabili? La Rai va scissa con un taglio netto dai partiti, come un nodo gordiano. La Rai è la prima responsabile del coma assistito in cui versa il Paese. La rivoluzione passa obbligatoriamente da qui. Pillola rossa o pillola blu? Di Matrix a pagamento ne abbiamo pieni i coglioni.
Comments are closed.