di Paolo Ermani – Uno dei paesi in cui si è sviluppata maggiormente una coscienza ambientalista nella popolazione è la Germania dove i Verdi sono diventati il secondo partito scalzando addirittura lo storico e potente partito socialdemocratico. Questo è avvenuto anche per un aspetto fondamentale, cioè la diffusione della formazione ambientale che è organizzata da organismi indipendenti o direttamente dalle amministrazioni pubbliche.
Ci sono vari esempi in cui le istituzioni, anche a livello locale, lavorano di concerto con imprenditori, associazioni di categoria, professionisti, associazioni ambientaliste, gruppi di cittadini, centri di ricerca e applicazione che convergono su obiettivi comuni quali quelli della qualità ambientale, diffusione delle energie rinnovabili e riduzione dei consumi energetici a parità di confort.
Esistono poi veri e propri uffici che si occupano di creare e coordinare interventi e gruppi di lavoro attorno a queste tematiche, basti pensare a Green City Energy a Monaco o all’ufficio Target di Hamlen, rispettivamente a sud e nord della Germania, autentici pionieri che operano dall’inizio degli anni ’90 e che hanno compreso l’importanza delle tematiche ambientali in un’ottica di coordinamento e azione complessiva fra i vari attori coinvolti. Inoltre lavorano da tempo anche centri di formazione giovanili che puntano da sempre sui settori ambientali come la storica associazione Werkstattschule di Hannover.
L’aspetto centrale di questo modo di pensare e agire è la formazione ambientale in tutti gli ambiti e in tutte le fasce di popolazione, nessuna esclusa, perchè senza di essa è molto difficile che le eventuali azioni intraprese in questa direzione diventino prassi e cultura. Ovunque si può intervenire: negozi e commercio in genere, scuole, industrie, uffici pubblici e non, locali vari, ospedali, complessi sportivi, centri di aggregazione, coinvolgendo insegnanti, tecnici, professionisti, cittadini, imprenditori, impiegati, artigiani, amministratori di condominio, amministratori pubblici, etc. Tutte le situazioni e le persone, ognuna con la proprie specificità, dovrebbero avere le conoscenze base, non solo per migliorare la propria qualità della vita ma anche per risparmiare soldi. Una formazione così capillare darebbe da lavorare ad un numero enorme di persone, e in questo caso si potrebbe parlare a ragion veduta di lavori socialmente utili.
Formare i giovani e gli adulti in questo settore per poi poter fare loro i formatori, è un investimento fondamentale per l’immediato futuro.
Quali lavori infatti hanno più senso di quelli che oltre ad essere interessanti, sono utili e non dannosi per se stessi e gli altri? Inoltre eviteremmo a migliaia di giovani di andarsene dall’Italia e valorizzeremmo le loro capacità.
Come si finanzierebbe questa formazione?
In parte con il risparmio economico ottenuto dagli interventi stessi e in parte utilizzando i miliardi di euro di fondi che ancora oggi vengono impiegati per sostenere i combustibili fossili. Sono scelte semplici da fare e immediate, che cambierebbero in meglio la situazione economica, occupazionale e ambientale dell’Italia.
Gli esempi da cui prendere spunto ci sono anche da noi, l’associazione indipendente non profit PAEA, da oltre 20 anni, fra i pilastri del suo lavoro, ha proprio la formazione ambientale. Ha infatti realizzato centinaia di iniziative in tutto il paese dirette alla cittadinanza, agli studenti, ai tecnici, attraverso interventi nelle scuole, corsi di formazione e mostre itineranti, tra cui la famosa Casa Ecologica che ha girato l’intera Italia dando informazioni a migliaia di persone e che fu ospitata nel 1996 anche dallo stesso Beppe Grillo a margine dei suoi spettacoli, dimostrando già allora la sua lungimiranza per quello che riguarda l’importanza delle tematiche ambientali.
L’interesse e il riscontro avuto da questo modo di agire ha confermato che la formazione ambientale incontra il favore del pubblico. Se una associazione non profit e indipendente come PAEA ottiene tali risultati, vuol dire che è possibile allargare ovunque questa importante pratica. Così facendo si rilancerebbe l’eccellenza italiana considerando anche la nostra favolosa posizione geoclimatica.
Viviamo in un paese che ha grandi fortune e potenzialità, basta saperle cogliere.
L’AUTORE
Paolo Ermani – Scrittore, formatore, consulente energetico, ideatore di progetti innovativi in ambito lavorativo e ambientale. Da metà degli anni ottanta si occupa di ambiente, energie rinnovabili, risparmio energetico e idrico, uso razionale dell’energia, tecnologie appropriate a cui poi ha aggiunto tematiche relative agli stili di vita, all’economia, il lavoro, l’alimentazione, l’agricoltura, la facilitazione. Ha lavorato e si è formato nei più importanti centri europei per le tecnologie alternative. Fra le centinaia di iniziative che ha realizzato è tra i fondatori dell’associazione Paea, del giornale web Il Cambiamento e del progetto sul lavoro Ufficio di Scollocamento. E’ autore dei libri: Pensare come le montagne (scritto con Valerio Pignatta), Ufficio di Scollocamento (scritto con Simone Perotti), Solo la crisi ci può salvare (scritto con Andrea Strozzi).
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