Sam Altman, CEO di OpenAI (ChatGPT), dichiarò a marzo al Wall Street Journal di ritenere che l’intelligenza artificiale potrebbe consentire alle persone di perseguire un lavoro più creativo e il Reddito Universale potrebbe compensare i posti di lavoro che si perderanno. Ora, qualche giorno fa, ha lanciato la criptovaluta Worldcoin, promettendo di fornire uno strumento per “distinguere gli esseri umani dall’IA”, affrontare le sfide dell’identità online (salvaguardia privacy) e risolvere la disparità di reddito.
Worldcoin è una criptovaluta unica nel suo genere perchè si basa sulla scansione oculare per verificare l’identità di un utente. E’ stata testata in Cile, Norvegia, Indonesia, Kenya, Sudan e Ghana negli ultimi tre anni, ed entro la fine dell’anno, saranno coinvolti altri 20 paesi. Ad oggi, ha registrato oltre 2 milioni di registrazioni da quando ha iniziato sono partiti i beta test, con 40.000 persone che si registrano per un World ID verificato ogni settimana.
L’obiettivo è creare e distribuire tanti portafogli di criptovalute quanti sono gli smartphone in circolazione, ma per riuscirci ha bisogno di una condizione necessaria, avere la certezza assoluta che dietro uno smartphone, dietro un portafogli in cripto, ci sia una e solo una persona. Ed ecco che entra in gioco l’iride, l’unico parametro biometrico in grado di realizzare questo presupposto.
Il co-fondatore di Altman e Worldcoin, Alex Blania, ha spiegato che la cripto moneta, “concessa semplicemente per il fatto di essere umani”, è uno strumento che potrà consentire processi democratici, mostrando un potenziale percorso verso il reddito di base universale, finanziato dall’intelligenza artificiale.
Altman è da tempo un sostenitore del reddito di base universale perchè crede che possa contrastare la disparità di reddito. Secondo Altman, “Worldcoin potrebbe aiutare a eliminare le frodi se i governi decidessero di adottarlo nella distribuzione del reddito di base ai propri cittadini. Worldcoin è un tentativo su scala globale, il viaggio sarà impegnativo e il risultato è incerto. Ma trovare nuovi modi per condividere ampiamente l’imminente prosperità tecnologica è una sfida fondamentale del nostro tempo”.
Lo crediamo anche noi fermamente, guardare in questa direzione è il futuro.