“Al Centro Commerciale… giovani maschi italici. Sbarcano dal loro Suv (adesso lo chiamano Cross over) o bianco, o nero. Mamma, papà e piccoletto. Aspettano 15 minuti in auto (accesa) vicino all’entrata del Centro, sia mai che devono camminare 10 metri con carrello, anche se fanno “jogging“, palestra e “bird watching con i villici“. Lui veste bermuda che arrivano a metà tibia, camicia fuori per nascondere l’incipiente pancetta (a 30 anni, chissà a 50), stempiato di già, ma si rasa tutto, per confondere le acque. Lei con fuseau aderentissimi che si conficcano in tutti gli orifizi (pardon!) e pieghe cutanee. Dopo la unica gravidanza, il di lei lato B. ha conosciuto un inesorabile declino e, nonostante palestra, massaggi e lampade, il risultato è che l’individua si accorcia sempre di più e si allarga sempre di più (gli ormoni). Tutti e due hanno due curiosi tatuaggi alle spalle e stinchi, non si capisce, sembrano deiezioni feline. A casa lui vive per la moto, lei per l’estetista. Genitori estremamente educativi, hanno già comprato la moto giocattolo, L’hanno in garage, il piccolo ha solo tre anni… poi arriverà la moto cross… deve diventare l’uomo che non deve chiedere mai… Con simili genitori a scuola sarà un semideficiente, ma la colpa sarà dell’insegnante. Lui legge solo la Rosea Gazzetta e sa tutto di Ibra. Lei conosce ogni angolo di Belen. Della crisi non parlano mai, sono fortunati, lui lavora in un supermercato, lei fa l’impiegata”. made in italy
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