“Con limminente riforma del tariffe di rete la bolletta energetica degli italiani dal 1 gennaio 2016 costerà di più e ingrasserà le tasche dei produttori e distributori di energia, svuotando quelle dei cittadini. Il doppio affondo, guidato dall’Autorità per l’energia e assecondato dal Governo, è perfettamente riuscito.
Da mesi il M5S denuncia e si oppone alla subdola manovra dello stesso Presidente del Consiglio che intanto annunciava tagli alla bolletta elettrica del 10%. Ora sappiamo che non ci sarà nessun taglio, ma solo aumenti per 20 milioni di utenti.
La riforma delle tariffe di rete farà soffrire le famiglie a più basso reddito, in costante ascesa nel nostro Paese (lo dice lIstat). E implementerà un meccanismo folle: pagherà di più chi consumerà di meno. Contravvenendo a ogni principio dettato dal buon senso e dalle indicazioni europee per combattere i cambiamenti climatici.
Se da una parte lUnione Europea chiede agli Stati piani di contenimento delle emissioni di CO2 nellatmosfera e quindi, implicitamente, minori consumi energetici, dallaltra il Governo italiano porta avanti una riforma che produrrà un aumento dei consumi, scaricandoli sui cittadini più virtuosi, che spesso coincidono con i più poveri.
Se è questa la strategia italiana pensata da premier per la Conferenza mondiale sul clima a Parigi, allora non ci siamo. Il Governo avrebbe loccasione di mettere il nostro Paese al centro di un cambiamento epocale. E invece si abbandona alle solite logiche a favore dei colossi del fossile.
La riforma dellAutorità per lenergia sostenuta dal silenzio del Governo colpisce anche gli investimenti in efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili: rendendo il conto più salato per chi ha consumi bassi e meno conveniente investire in tecnologie per il risparmio o l’autoproduzione, come il fotovoltaico o la cogenerazione. È facile prevedere una tempesta di ricorsi.
Vengono inoltre stabilizzati i ricavi dei distributori. Lesecutivo mette in cassaforte i bilanci in capo alle multinazionali dellenergia Enel in testa perché questa riforma sposta i costi di rete dalla quota variabile a quella fissa. In tal modo, viene superato il rischio di mercato essendo gli utili non più legati ai consumi ma a costi fissi per utenza elettriche che garantiscono così utili sicuri fino al 2030, quando scadranno le concessioni di gestione della rete. Più semplicemente, gli utenti pagano i costi di rete non più in base a quanto consumano, ma secondo il prezzo fissato per ogni utenza elettrica.
Una vera e propria truffa ai danni degli italiani. Per ostacolarla il M5S è impegnato in tutte le sedi competenti, compresa quella europea.
Energia pulita e a basso costo significa un ambiente più accogliente, tutela della salute e aumento dei posti di lavoro. Ma questo Governo probabilmente ha altri piani per gli italiani. ” Gianni Girotto, M5S Senato
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