In un’epoca caratterizzata da una connessione costante, in cui notifiche incessanti e la pressione di essere sempre presenti sui social network sembrano governare le nostre giornate, si sta affermando un nuovo concetto che invita alla riflessione: JOMO, acronimo di “Joy of Missing Out”, ovvero la gioia di perdersi qualcosa.
Questo termine rappresenta l’antitesi della FOMO, la “Fear of Missing Out”, ossia la paura di restare esclusi da eventi, esperienze o conversazioni che avvengono intorno a noi. Mentre FOMO spinge le persone a sentirsi ansiose per la possibilità di non partecipare, JOMO promuove l’idea di abbracciare la disconnessione volontaria, traendone beneficio e trovando serenità nell’assenza.
Prima di esaminare più da vicino JOMO, è utile soffermarsi sull’impatto di FOMO, una sensazione che ha acquisito grande visibilità con l’ascesa dei social media. L’ansia di “perdere qualcosa” è particolarmente diffusa tra i più giovani, influenzati da aggiornamenti continui e post che mostrano gli altri sempre impegnati in esperienze straordinarie. Piattaforme come Instagram, Facebook, X e TikTok alimentano questa paura, provocando disagio e insicurezza in chi si sente escluso.
Una ricerca del 2013 ha messo in luce come la FOMO affondi le sue radici in profondi bisogni psicologici legati al senso di appartenenza e all’affermazione di sé. Non partecipare a certi eventi, o non esserci sui social nel momento giusto, può far sentire le persone tagliate fuori da esperienze significative. Questo senso di esclusione diventa più intenso quando si vedono amici e conoscenti coinvolti in attività da cui ci si sente esclusi. Uno studio pubblicato su Computers in Human Behavior ha inoltre collegato l’uso eccessivo dei social media all’aumento della FOMO, associando quest’ultima a effetti negativi sulla salute mentale, come ansia e bassa autostima.
In risposta a queste dinamiche, JOMO si propone come una filosofia alternativa. Invece di vivere con l’ansia di dover essere ovunque, JOMO celebra la scelta consapevole di non partecipare, suggerendo che non solo sia accettabile, ma che possa persino portare beneficio e soddisfazione. Il termine era già stato coniato nel 2012 dall’imprenditore Anil Dash, che rifletteva sulla serenità derivata dal non sentirsi obbligati a essere dappertutto. Da allora, JOMO ha guadagnato terreno come approccio che invita alla calma e al godimento del momento presente.
Scegliere JOMO al posto di FOMO può avere effetti positivi e concreti, in particolare per quanto riguarda la riduzione dello stress. Il confronto costante con gli altri, tipico di chi soffre di FOMO, può indurre una sensazione di inadeguatezza, come se la propria vita fosse meno appagante. JOMO permette di liberarsi da questa pressione. Un esempio interessante si è verificato il 4 ottobre 2021, quando i servizi digitali di Meta – come Facebook, Instagram e WhatsApp – sono andati offline per diverse ore. Se alcuni hanno provato ansia per la mancanza di aggiornamenti, molti altri hanno confessato di aver sperimentato un senso di sollievo.
Un altro aspetto rilevante di JOMO è il maggior tempo dedicato all’introspezione. Senza le distrazioni dei social, si può tornare a concentrarsi su se stessi, riflettere sulle proprie priorità e guadagnare chiarezza su ciò che è davvero importante nella vita. Inoltre, la disconnessione favorisce la creatività: diversi studi hanno dimostrato che il tempo libero e la “noia” possono stimolare nuove idee e intuizioni.
Adottare JOMO migliora anche le relazioni interpersonali. Senza la pressione di dover essere sempre presenti online, le persone tendono a privilegiare incontri faccia a faccia e interazioni più profonde e significative.
Non si tratta, però, di abbandonare completamente la tecnologia o i social network. JOMO invita piuttosto a trovare un equilibrio più sano tra connessione e disconnessione. Alcune strategie per implementarlo includono la creazione di limiti digitali, come stabilire orari precisi per controllare i social media, e l’adozione del minimalismo digitale, utilizzando solo quegli strumenti che apportano un reale valore alla vita quotidiana. Inoltre, è fondamentale dare priorità al tempo per se stessi, dedicandosi ad attività che favoriscono il benessere fisico e mentale, come la lettura, l’esercizio fisico o la meditazione.
In sintesi, aderire al concetto di JOMO non significa isolarsi dal mondo digitale o dalle relazioni sociali, ma diventare più consapevoli di come e quando è davvero utile essere connessi, trovando un equilibrio che favorisca la serenità e il benessere personale.