Ho visto un uomo a terra, immobile. Sono sceso dal marciapiede e gli ho chiesto: “Sta male?” e lui: “No, è che ho trovato parcheggio, così ho mandato mia moglie a comprare una macchina.” (Henny Youngman)
Una persona che usa l’auto per andare al lavoro la utilizza solo circa 2 ore al giorno. Le altre 22 ore l’auto resta ferma parcheggiata, occupando spazio pubblico.
Il problema del traffico nelle città (circa 200 ore all’anno sono perse nel traffico) così come la ricerca di spazi su strada per parcheggiare i veicoli all’interno dei centri urbani, continua a rappresentare un problema non solo per i residenti ma anche per le amministrazioni comunali.
A Berlino, tempo fa, è stata messa sul tavolo una proposta del partito dei Verdi per aumentare la tariffa annuale di parcheggio pagata dai residenti per parcheggiare SUV e altre auto di grandi dimensioni. In altre parole, viene proposta una tariffa che può variare in base alle dimensioni e al peso del veicolo: più grande e pesante è l’auto, più si dovrà pagare per parcheggiarla. Si andrà da 80 euro per le macchine piccole a 500 euro all’anno per i SUV.
A Copenaghen i residenti devono pagare 158 euro all’anno per la sosta. Ad Amsterdam la quota annuale è di 535 euro e a Madrid non raggiunge i 25 euro. Stoccolma è senza dubbio una delle capitali che possiede uno dei parcheggi a pagamento più costosi di tutta Europa, compresi motocicli e ciclomotori, circa 1200 euro l’anno per i residenti.
A Milano, Roma e Firenze, il permesso per parcheggiare è completamente gratuito per i residenti. A Torino la tariffa varia in base alla dichiarazione ISEE, da 10 euro fino ad un massimo di 180 euro all’anno, così come a Napoli, da 10 euro fino a 50 euro all’anno. In alcune regioni italiane i proprietari di auto ibride o elettriche hanno la sosta gratuita sulle strisce blu. Ovunque.
Se però da un lato si vogliono ridurre gli alti livelli di inquinamento, dall’altro il problema dei parcheggi non scompare, ma viene promosso e aumentato. In altre parole, il problema dello spazio resta irrisolto.
In questo senso Oslo ha optato nel 2015 per una misura più semplice ed efficace: rimuovere tutti i parcheggi all’aperto per le strade del centro. Prima di prendere questa decisione, sono stati presi in considerazione i dati sulla mobilità urbana, suggerendo che il 30% delle auto che costituivano il traffico cittadino cercava parcheggio. Sebbene questa idea non sia stata ben accolta (principalmente da commercianti), il municipio ha modificato la pianta iniziale e, oggi, il traffico è consentito nel centro urbano, ma non la sosta su strada. Sono stati così ampliati i marciapiedi e costruite piste ciclabili, proprio dove prima c’era lo spazio per parcheggiare le auto.
Allo stesso modo, Copenaghen non ha adottato misure drastiche come Oslo, ma l’amministrazione danese ha gradualmente ridotto i parcheggi in tutto il centro della capitale. Le vie dello shopping sono tutte pedonali e i prezzi sia per i permessi per i residenti che per i parcheggi sono molto elevati. Inoltre sono stati incentivati parcheggi polifunzionali alla periferia della città al fine di ridurre i parcheggi in centro.
La crescita della popolazione, la promozione all’acquisto di nuovi veicoli “non inquinanti”, la mancanza di spazio per i pedoni e tutto ciò che questo comporta sono alcune delle principali sfide per le grandi città soggette ad alti livelli di inquinamento generato dal traffico: città in cui l’auto ha precedenza rispetto al pedone. Un mondo decisamente al contrario!
Ecco un corto uscito qualche anno fa, intitolato “Sotto casa”, la cui la visione è per tutte le persone che vivono nelle grandi città: