Dove non hanno potuto neppure le invasioni barbariche: i Vandali, gli Unni e i Visigoti, sono però riusciti i partiti. Sono come la piaga delle cavallette, dove passano non rimane nulla: non storia come a Pompei, non natura come nel parco vesuviano, non tutela del territorio e del paesaggio, come nel Mugello.
“In questi giorni si sono tenute numerose riunioni tra i vari enti per promuovere il Mugello come “paesaggio Unesco“. Il rappresentante Unesco ha già fatto “24 ore di tour“. Il Mugello è un territorio che è stato violentato nel profondo ed ha subito gravissimi danni ambientali a causa del Tav, che qui ha fatto le prime prove dell’entità dei danni di gallerie drenanti. Ulteriormente, il territorio del Mugello è gravato dai lavori della Variante di valico. Lavori ancora in corso ma che già han fatto danni…. Per la tesi mi sono occupata dell’interconnessione nel Mugello di tre grandi opere: Tav, Variante di valico e la Diga di Bilancino (ultima nostra risorsa idrica pesantemente a rischio dalla variante di valico,che le sorge a monte e intercetta con le gallerie i principali fiumi del bacino della diga). Sarebbe bello far vedere ai responsabili Unesco un tipico esempio di ex-fiume mugellano, come la Carza che morì biologicamente nel giugno di qualche anno fa quando chiusero i rilanci idrici. In poche ore solo morte ittica e biologica del corso d’acqua. Un saluto da Firenze.” Lucia P.
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