“Ormai è rottura totale tra il MoVimento 5 Stelle e la vecchia e clientelare politica siciliana. La vecchia partitocrazia usurata dal clientelismo (Pd, Pdl, Udc e lo stesso Governo di Rosario Crocetta) hanno fatto quadrato sul bilancio.Gli unici che puntano sul vero cambiamento sono i deputati M5S. Ma per la vecchia partitocrazia siciliana gli emendamenti grillini sono fumo negli occhi. Così la Commissione Finanze taglia tutti gli emendamenti al bilancio targato M5S. Alla vecchia partitocrazia siciliana e al Governo Crocetta dà molto fastidio la freschezza dei giovani deputati M5S, infastidisce avere intorno giovani che viaggiano a doppia velocità e hanno le idee chiare. Il M5S ha rastrellato circa 330 milioni di euro dalle pieghe truffaldine del bilancio regionale, colpendo sprechi e spese inutili. Clientele che, da anni, si dividono Governo e parlamentari di “comodo“. Una somma utilizzabile per lavvio di concrete politiche di rilancio economico, sostegno sociale ed equità tra diverse fasce di cittadini. Ecco perché il M5S dà fastidio. Circa 110 milioni, sarebbero andati a sostegno del sistema Piccole e medie imprese; una parte per finanziare il reddito di dignità (circa 440 euro per qualche migliaio di siciliani “poverissimi“), riduzione Irap, finanziamento della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 in favore dei lavoratori della formazione professionale. Ieri sera il Parlamento siciliano ha perso lennesima occasione di mostrarsi rinnovato. Scandali vecchi e nuovi coperti e avallati da un Governo, il Governo Crocetta, che mostra con sempre maggiore chiarezza il volto del clientelismo da vecchia Sicilia tardo democristiana.” Segnalazione da LinkSicilia
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