di Beppe Grillo – Nel vecchio libro di Vincente Verdú “Pianeta Mc Terra” l’autore spinge il lettore a guardare il mondo attraverso i colori.
Provate dunque ad analizzare la società con la teoria dei colori di Goethe (che fece questo studio per boicottare Newton).
La tonalità dominante della nostra epoca è l’azzurro.
L’azzurro, liquido o gassoso, indolore, è la dissoluzione dell’etorossesualità. È la nuova economia incorporea. Il rosso è forte, impegnato, è simbolo della potenza, della violenza, della fecondità, della carne, mentre l’azzurro non sembra di questro mondo, diceva Kandisky, l’azzurro è solitario come la società egonomica, è freddo, solitario è facile da accettare.
Decaduto l’energico valore del verde, bandiera dell’ambientalista arrabbiato, persa come un vecchio ricordo. Ora il colore dominante è l’azzurro: la tinta più usata dagli indumenti sportivi, dalle organizzazioni internazionali, le tonalità scelte dalle aziende informatiche, energetiche e genetiche, l’azzurro è il colore che dà sfondo ai partiti politici privi di ideologia, l’azzurro, diceva Goethe, nella sua teoria dei colori, è un nulla incantevole, non pensa, non infastidisce,non afferma niente di vero.
Nella cromoterapia, il rosso stimola il cuore, là dove l’azzurro induce alla paralisi, paralisi della ribellione, apparenza di consenso e lavaggio della coscienza. I detersivi cercano di associare la propria efficacia a granelli azzurri, come il simbolo di pulizia nucleare, molto oltre il bianco, questo bianco tecnologico, nucleare fa scomparire persino la memoria della sporcizia per imporsi come una pulizia di second’ordine, una seconda pulizia che soppianta la prima, perchè non solo la rilava a la medicalizza, un secondo lavaggio che ottiene una realtà clinica garantita oltre la semplice vita reale.
Le capsule dei sonniferi sono azzurre, come quelle del viagra (per i nostri paradisi sessuali) e per evocare questa nuova realtà sognata i francesi chiamano Contes Bleus, le favole dei bambini, storie fantastiche inverosimili, che si concludono con il lieto fine, l’illustrazione rotonda del post allude alla puerilità del nuovo stile del mondo, e non soltanto mediante il color pastello del lattante, bensì perchè la sua immagine ricorda una biglia di vetro acquistata per caso al paradiso dei bimbi.