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L’Italia è uno Stato feudale, non una democrazia. E’ il superamento della democrazia. Il capitale applicato al Medio Evo. I partiti regnanti hanno occupato il Parlamento e nominano direttamente i loro dipendenti, i loro amici, i famigliari, le amanti. C’è la moglie di Fassino del Pdmenoelle che è eletta da 7 legislature, dai tempi di Reagan e del Muro di Berlino. Ci sono gli avvocati di Berlusconi che fanno una legge su misura ogni volta che ha un processo. Esistono due partiti regnanti, il Pdl e il Pdmenoelle. Si sono spartiti il Parlamento. Il Parlamento è un utile strumento in mano al Governo Regnante che lo usa, insieme all’Opposizione Silente, per assegnare le risorse dello Stato ai Vassalli: autostrade, frequenze televisive, acqua, energia, territorio.
Le risorse dei cittadini sono date in concessione per decenni ai vassalli amici che garantiscono così il controllo economico del Paese. “Il feudatario o vassallo non era il proprietario della terra, ma solo un usufruttuario che riceveva beni e protezione da un potente in cambio della sottomissione e di un giuramento vassallatico di fedeltà” (*).
I Vassalli italiani sono riuniti in una confederazione detta Confindustria, la Confederazione dei Vassalli di Stato. Ad esempio, il vassallo Benetton ha in concessione le autostrade, già pagate da generazioni di italiani, e chiede il pizzo al casello. I vassalli riuniti nella Hera, azienda multiutility, hanno invece lo sfruttamento dell’acqua.
Può capitare che il vassallo diventi un successore al trono. E’ il caso di Berlusconi al quale il socialista regnante Craxi, ladro e latitante, regalò le concessioni televisive. Grazie all’informazione e ai soldi della raccolta pubblicitaria, il vassallo Berlusconi divenne presidente del Consiglio. In seguito, D’Alema, nel suo breve (ma non abbastanza) regno, promulgò una legge ad hoc per consentire a Berlusconi di pagare solo l’uno per cento dei ricavi allo Stato per le frequenze di tre reti televisive nazionali. D’Alema, quello che è stato trombato come mister PESC per fortuna dell’Europa, andò oltre il concetto di concessione con le donazioni di Stato. Nel 2000 donò a Colaninno e Gnutti, definiti “capitani coraggiosi“, Telecom Italia, la più grande azienda del Paese, spolpata in seguito da Tronchetti Provera. La donazione avvenne con l’acquisto a debito. Colaninno indebitò Telecom e con i soldi del debito la comprò con l’assenso del governo regnante. Telecom Italia è ora tra le aziende telefoniche più indebitate del mondo in attesa di finire in bocca a Telefonica, e l’Italia la nazione più arretrata d’Europa per la diffusione della banda larga. Un’altra grande donazione ai vassalli avvenne per Alitalia. Berlusconi la divise in due parti: una good company e una bad company. La good company finì ai soliti noti della Confindustria dei Vassalli, tra cui i sempiterni Colaninno e Tronchetti, la bad company, con tutti i debiti, rimase a carico dei contribuenti.
I Partiti Regnanti governano con favori, concessioni, donazioni e aiuti di Stato come avviene per la Fiat, il feudatario di Torino, ma anche attraverso Grandi Opere Inutili pagate dai contribuenti, come il Ponte di Messina, la Tav in Val di Susa, le centrali nucleari, gli inceneritori, i rigassificatori, tutte opere realizzate dai Vassalli di Confindustria, Marcegaglia, Ligresti, Romiti, Caltagirone. Le donazioni avvengono inoltre con l’utilizzo delle risorse della Comunità Europea date a vassalli regionali collegati con le mafie senza alcun controllo sulla loro destinazione. I soldi per i depuratori e per le nuove imprese si trasformano in tangenti e le tangenti in voti. L’Italia feudale è per questo prima assoluta per truffe ai danni della Comunità Europea. I partiti regnanti trasformano le risorse dello Stato (nostre) in regalie e la democrazia in una barzelletta. Gli italiani sono i nuovi servi della gleba. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?).Noi neppure.
(*) da Wikipedia, “Feudatario“
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