Il reato di vilipendio nei confronti dei contribuenti italiani non è presente nel codice penale, ma andrebbe introdotto al più presto. Chi ha pagato le tasse in questi anni ha portato sulle sue spalle tutto il fardello di uno Stato che ha legiferato solo per i furbi, con i condoni, la depenalizzazione del falso in bilancio, lo scudo fiscale e cento altre leggi infami.
Il Paese è diviso in due, tra i fessi e i furbi. I fessi si sentono sempre più fessi e pagano sempre più tasse, i furbi, ormai la maggioranza, si sentono rappresentati da una classe politica bipartisan che se ne fotte di fargli pagare le tasse. I fessi che pagano le spese sociali anche per i furbi, dalla sanità, alla scuola, alla sicurezza non hanno più neppure il conforto di servizi minimi, anzi devono pagare ancora di più per avere di meno, dalla sanità ai trasporti. Il furbo fotte il fesso due volte. La prima lasciandogli per intero l’onere delle tasse, la seconda accedendo gratis o quasi gratis ai servizi sociali grazie al basso reddito dichiarato. Il fesso invece li paga per intero, a iniziare dalle tasse scolastiche per i figli.
I fessi sanno perfettamente che pagano più tasse degli altri europei perché milioni di furbi non le pagano. I fessi sanno anche che i parlamentari appartengono ai furbi e non ai fessi e che fanno di tutto per favorire la categoria alla quale appartengono. E’ la solidarietà di classe che li spinge. Il parlamentare che matura la pensione dopo una legislatura, che ha spesso due o tre pensioni e prende di regola due stipendi, quello da parlamentare e quello per l’attività principale che continua a svolgere, è senza dubbio un furbo. I fessi, però, nel loro piccolo si possono incazzare. Ora ancora di più perché gli è chiaro che la pensione non la vedranno mai e gli aumenti continui dei servizi primari come l’acqua, l’elettricità, i rifiuti, la telefonia, i trasporti gli divorano lo stipendio che gli rimane. Ci sono due tipi di contribuenti, coloro che versano fino all’ultimo centesimo perché costretti e quelli che pagano le tasse per dovere sociale. I primi si sentono dentro una prigione dalla quale, per motivi di sopravvivenza, fanno di tutto per evadere e trovare un lavoro in nero. I secondi stanno chiudendo le loro aziende, medie e piccole o stanno entrando in clandestinità. Chi può si trasferisce all’estero, altri vivono con i risparmi di una vita dopo aver venduto tutto o non dichiarano più nulla. I furbi stanno diventando maggioranza assoluta, da voto bulgaro. Quando capiranno che senza i fessi, tutti sono fottuti, sarà troppo tardi. I parassiti senza un corpo sano muoiono. Il contribuente è oggi l’unico vero valore rimasto in questo Paese nello sbando più totale, ma lo sarà ancora per poco e senza la necessità di nessuno sciopero fiscale. Il contribuente sta infatti per dare le dimissioni ed entrare nel paradiso del mondo dei furbi.
P.S.: In occasione della mia presenza a Roma per “Parlamento pulito” il 10 settembre e nei giorni successivi, non è previsto né concordato, alcun incontro nazionale di nessun genere del Movimento 5 Stelle per discutere linee guida e programma