Marchionne ha varato le due nuove Fiat in Borsa. La good company, senza l’auto, ribattezzata Fiat Industrial e la bad company, Fiat spa, con dentro l’auto. Sull’onda dell’entusiasmo della riduzione in schiavitù dei lavoratori della Fiat Auto, la Borsa ha reagito positivamente. Fiat Industrial ha guadagnato lo 3,05% e Fiat Spa il 4,91%. Numeri catastrofici per un parto finanziario e organizzativo durato anni e che saranno presto cancellati. Non è necessario essere indovini per capirlo. In Italia il calo delle vendite delle auto in dicembre è stato del 21,7%, un crollo che continua da mesi e che potrebbe aumentare di un terzo nel 2011. I salari degli operai diminuiscono, le macchine non si vendono più, ma le azioni salgono. Mistero di Marchionne, che sul futuro “Piano Fabbrica Italia” ha dichiarato “Offensivo chiedere i dettagli del Piano” e ancora: “La Fiat ha bisogno di libertà gestionale“. In altre parole di farsi i cazzi suoi alla faccia degli operai e degli italiani.
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