“Quasi due anni in prima linea, con le ossa rotte, ferite aperte, ma ancora in piedi.
Due anni di una politica per come l’avevamo promessa, coerente con il nostro programma e la nostra coscienza. Due anni nei quali molti di voi hanno capito che non bastava un voto per cambiare il paese ma occorreva diventare parte integrante del progetto. Anni durante i quali qualcun altro ha ritenuto che il rancio o la cuccetta non fossero comode come le aveva immaginate e che forse esiste un modo più semplice per vincere una sola battaglia, la propria. Ho visto alcuni godere delle mille difficoltà, come se la nostra sconfitta fosse giustificazione della loro ignavia ed altri sussurrarci di non mollare ma attenti che nessuno li sentisse. Ho preso coscienza di un paese marcio più di quanto si possa immaginare e sono stata testimone dell’assenza di volontà nel volerlo cambiare.
Scelgo questo giorno e questo post per ringraziare tutti coloro che sono rimasti fedeli ad un sogno. Grazie a chi ha capito che la guerra è fuori e non dentro. Grazie a chi ci ha criticato facendoci migliorare. Grazie a chi ha saputo resistere al richiamo delle sirene.
Il rancio sarà scarso e poche ore di sonno, ma se fai un passo indietro, se smetti di ricordare chi ti ha affidato una speranza, se chiudi gli occhi e fingi di non vedere, smetterai di combattere l’unica guerra che dà un senso al tuo vivere. Grazie a chi combatte per scegliere se essere un servo o un uomo libero. Auguri dal più profondo del cuore”.
Paola Taverna, Senato 5 Stelle
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