“E domani? Cosa succederà quando scopriremo che l’ennesima aspirina del dottore Mario Draghi non sarà servita a far calare la febbre della crisi? La Bce ha tagliato i tassi allo 0,05%, un nuovo minimo storico. Questo è il settimo taglio consecutivo. Qualcuno si è accorto degli altri sei? Hanno cambiato in meglio la nostra vita? Mario Draghi è una Mary Poppins un po’ suonata che tira fuori dalla sua borsetta sempre le stesse ricette. Già in passato abbiamo visto come il taglio dei tassi non sia servito a ridare fiato all’economia, anzi paradossalmente l’ha affossata del tutto perché gli investitori vanno da chi fa fruttare i loro soldi. Se un titolo rende poco o nulla allora se ne sceglie un altro, magari fuori dall’Europa. Poi adesso c’è una nuova malattia: la deflazione salariale imposta dalla Merkel a tutti i Paesi mediterranei. Come si può uscire dalla crisi economica e sociale se in Grecia hanno tagliato stipendi e pensioni fino al 40%, se in Italia i rinnovi dei contratti del settore pubblico e privato sono congelati da anni, se in Portogallo e Spagna le riforme del mercato del lavoro hanno ucciso i diritti più elementari?
Ricordiamo al dottore che le nuove malattie, come l’ebola, si combattono con nuove medicine. Ma il dottore non può cambiare cura. Il Giappone ha sconfitto la deflazione con una aggressiva politica monetaria di allentamento quantitativo e qualitativo. Che significa? La Banca centrale del Giappone acquista i titoli di Stato. I giapponesi sono i proprietari del loro debito e non devono rispondere a oscuri signori stranieri. Draghi non può farlo perché gli eurobond non esistono, la signora Merkel non li vuole. La Bce dunque non può osare e non gli resta che perseverare nell’errore. Sono i Trattati europei a non permetterglielo. Dunque, bisogna cambiare i Trattati europei.” M5S Europa
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