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Centre for Alternative Technology: da 45 anni nel futuro

beppegrillo.it - Aprile 15, 2018

di Paolo Ermani – All’inizio degli anni settanta in Galles un gruppo di persone decise di sperimentare come poter vivere avvalendosi delle cosiddette tecnologie alternative, cioè quelle tecnologie appropriate e sostenibili per persone e ambiente. La sperimentazione iniziò in un luogo non certo ricco di sole bensì piovoso e ostico come può essere il clima gallese. In una vecchia miniera di ardesia abbandonata e con i mezzi che avevano a disposizione questi pionieri iniziarono la loro avventura incontrando l’interesse delle persone che li andavano a trovare, incuriositi da quello che stavano facendo http://archive.cat.org.uk/. Attraverso le sempre più frequenti visite si delineò l’Idea di fare un centro aperto al pubblico, che sarebbe diventato Il Centre for Alternative Technology – CAT, il più grande, completo e longevo Centro per le tecnologie alternative in Europa.

Nel Centro si sperimentavano sistemi di risparmio energetico, di sfruttamento delle energie rinnovabili con i rudimentali sistemi allora esistenti ma funzionanti. Spesso erano sperimentazioni realizzate per le prime volte come è successo in vari di questi centri in Europa, che per primi hanno sperimentato tecnologie e soluzioni alternative a quelle tradizionali, e che poi si sono diffuse e sono state applicate in migliaia di altre situazioni. Quando nel 1990 andai a trovare per la prima volta il CAT, rimasi a bocca aperta per quello che vidi, non potevo credere ai miei occhi, il regno delle rinnovabili, dell’autosufficienza e dell’autocostruzione. Trovai tutto quello che pensavo fosse solo nella mia fantasia e mai mi sarei aspettato una tale concentrazione di soluzioni applicate. Non ero quindi pazzo o esaltato come qualcuno mi aveva voluto fare credere in Italia quando dicevo che bisognava lavorare su queste tecnologie: era quindi possibile vivere, lavorare e prodursi energia in maniera alternativa a quella tradizionale e c’era chi lo aveva messo in pratica e funzionava.

Al CAT c’è praticamente di tutto e le realizzazioni da vedere sono così tante che serve una guida per orientarsi. L’intera area è strutturata come parco scientifico e didattico sia per gli adulti che per i tantissimi bambini e ragazzi che lo frequentano costantemente o perché portati dalle famiglie o provenienti da ogni tipo di scuola. L’autocostruzione largamente utilizzata si è spinta al punto di realizzare un gioiello di ingegneria: una intera funicolare alimentata esclusivamente ad acqua. Sono presenti ed utilizzate tutte le energie rinnovabili in varie forme, applicazioni e potenze, solare elettrico e termico, idroelettrico, biomassa, eolico, e poi materiali naturali isolati e da costruzione.

Il Centro vede un afflusso di visitatori eccezionale durante praticamente tutto l’anno e già nel 1992 avevano raggiunto il primo milione di visitatori diventando una delle maggiori attrazioni turistiche della regione. Non è quindi solo un luogo per amanti della tecnologia ma un modo per fare una gita diversa dove sia i grandi che i bambini trovano materia per i loro interessi.

Il CAT si sostiene con il proprio lavoro che è articolato in moltissime attività, fanno consulenze, corsi di formazione  , Master universitari e hanno realizzato una delle più grandi costruzioni in terra cruda europee in grado di ospitare al proprio interno fino a duecento persone.

Ci sono orti e giardini biologici che riforniscono in parte di cibo il Centro, le ecocabins, case adibite a corsi di didattica ambientale dove gli studenti sperimentano e gestiscono direttamente l’utilizzo delle energie rinnovabili.

I volontari sono una parte fondamentale del lavoro svolto e per chi volesse è possibile fare periodi di volontariato brevi o lunghi nei vari settori del Centro. E’ presente un grande ristorante biologico in grado di dare pasti a corsisti e visitatori.

Nei corsi di formazione e permanenza di lavoro che ho fatto al CAT, le varie volte che sono stato presso di loro, mi ha sempre colpito la grande capacità e passione nel trasmettere la loro conoscenza e la estrema praticità. Così come è interessantissima la varietà delle persone che sono presenti al centro e che arrivano da tutto il mondo. Il Centro si potrebbe considerare una vera e propria università così come dovrebbero essere tutte le università dove l’applicazione di quello che si studia è immediata, perché una cosa è leggere solo sui libri, una cosa è poter applicare subito quello che si è letto.

Il Centro fra le moltissime ricerche realizzate, ha sviluppato uno studio molto accurato che è stato presentato anche al parlamento inglese in cui si dimostra come con le conoscenze e tecnologie attuali si potrebbero azzerare le emissioni di gas serra in Gran Bretagna.

Per chi è interessato alle energie rinnovabili o alle tecnologie alternative in genere, il CAT è una tappa fondamentale.

Di seguito alcuni link a video:

https://www.youtube.com/watch?v=WusTM6lQOkk
https://www.youtube.com/watch?v=67THMfxuU2c
https://www.youtube.com/watch?v=m0kFtt-Hbfo
https://www.youtube.com/watch?v=ZDMmKtC4X1U
https://www.youtube.com/watch?v=S–isZgYKDM

L’AUTORE

Paolo Ermani – Scrittore, formatore, consulente energetico, ideatore di progetti innovativi in ambito lavorativo e ambientale. Da metà degli anni ottanta si occupa di ambiente, energie rinnovabili, risparmio energetico e idrico, uso razionale dell’energia, tecnologie appropriate a cui poi ha aggiunto tematiche relative agli stili di vita, all’economia, il lavoro, l’alimentazione, l’agricoltura, la facilitazione. Ha lavorato e si è formato nei più importanti centri europei per le tecnologie alternative. Fra le centinaia di iniziative che ha realizzato è tra i fondatori dell’associazione Paea, del giornale web Il Cambiamento e del progetto sul lavoro Ufficio di Scollocamento. E’ autore dei libri: Pensare come le montagne (scritto con Valerio Pignatta), Ufficio di Scollocamento (scritto con Simone Perotti), Solo la crisi ci può salvare (scritto con Andrea Strozzi).

http://www.ilcambiamento.it/autori/paolo_ermani

 

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