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Calciosociale: trasformare i campi in palestre di vita

beppegrillo.it - Marzo 14, 2020

Il Calciosociale è una metodologia educativa basata sul calcio, in cui le regole sono ripensate per formare non solo atleti, ma anche uomini e donne con i valori positivi della solidarietà e dell’inclusione, del gioco di squadra e del rispetto delle regole.

L’idea di base è che dove c’è un campo di calcio, c’è l’opportunità di una società migliore.

Il Calciosociale nasce nel 2005 a Roma, nel quartiere di Corviale, dove c’è la sede operativa, il Campo dei Miracoli, la prima sede di Calciosociale in Italia.

Corviale si trova nella periferia di Roma, secondo i dati Istat 2016, ha una popolazione di 153.025 abitanti. Il quartiere è tristemente famoso per la presenza del grande complesso popolare, conosciuto dai romani come il “Serpentone”, un mega edificio degli anni ’70 che conta più di 1.300 alloggi, di cui molti occupati abusivamente (dati ATER). In totale nel Serpentone ci vivono circa 8.000 persone. Insomma un piccolo paese in un solo mega palazzo.

Questo crea delle problematiche evidenti:

  • L’occupazione abusiva di centinaia di appartamenti e l’insediamento di soggetti con difficoltà economica e che vivono ai margini della legalità;
  • Il degrado strutturale in tutto il complesso (ascensori, citofoni, ecc, non funzionanti);
  • Ci sono ancora alti tassi di analfabetizzazione e di disoccupazione;
  • I ragazzi sono esposti ad esempi di vita dannosi.

Lavorare in un contesto come quello di Corviale non è facile. Vuol dire necessariamente trovare una chiave di lettura per impegnare e convincere le persone ad intraprendere un nuovo percorso. Per questo il calcio. Perché è uno degli sport più amati al mondo e rappresenta un perfetto motivo catalizzante.

Il calcio e la sua forza diventano un progetto “politico” per il territorio, un traino e motore di cambiamento dal basso. L’obiettivo è dunque non solo quello di trasformare la periferia ma, di riuscire ad entrare nelle scuole calcio tradizionali e inserire un giorno di calciosociale a settimana. Il team de Il Campo dei Miracoli crede che questo permetterà ai milioni di ragazzi che ogni anno si iscrivono ad una scuola calcio di non essere abbandonati ad una completa improvvisazione pedagogica, contrastando in questo modo i fenomeni di razzismo e competizione estrema a cui il calcio ci ha ormai abituato. Obiettivo è di formare giocatori che siano un esempio positivo in campo e nella vita. Il calcio resta lo sport che riesce a parlare a milioni di persone, la sua forza dovrebbe essere usata per formare e trasmettere valori positivi, non il contrario.

Partendo dallo sport ad oggi più di 3000 ragazzi, bambini e bambine, dai 6 anni in su, sono stati coinvolti.

La sede operativa Il Campo dei Miracoli è un simbolico contraltare al grigiore del Serpentone: è una struttura interamente eco-sostenibile e totalmente accessibile, che testimonia che il cambiamento è sempre possibile. Il tetto della palestra del Campo dei Miracoli è interamente ricoperto, attraverso il riciclo, di scorze di albero trattate, lo scarto del legno generalmente utilizzato per camini e stufe. Ad oggi è diventato il primo tetto al mondo di scorze d’albero.

La sede comprende due campi di calcio (uno a 7 e uno a 8), una palestra di livello agonistico internazionale, una sala polifunzionale, un bio-bistrot e RadioImpegno, la radio del centro. L’impegno contro la criminalità, ha portato il Campo dei Miracoli nel 2015 a subire un attacco intimidatorio. La risposta è stata quella di dare vita a “RadioImpegno” la prima web Radio notturna che dal 30 maggio del 2016 vede in onda ogni notte e tutti i giorni dell’anno, in diretta streaming e su FM, associazioni, donne, uomini, giovani, artisti, tutti volontari, tutti a raccontare la parte migliore della città, per offrire libera informazione, e per far compagnia a chi è solo anche di notte.

E il progetto sta andando avanti.

Grazie all’aggiudicazione del bando “Sport e Periferie”, presto nascerà un campo di calcio a 11. Il campo sarà omologato per ospitare la nazionale femminile di calcio e sarà il punto di partenza per il dialogo con le grandi squadre.

Ma come funziona il Calciosociale?

La metodologia di Calciosociale è basata su regole volutamente reinterpretate e fuori dalla logica comune. L’obiettivo è costruire qualcosa che possa prendere la bellezza e l’empatia del mondo del calcio, la semplicità del suo gioco, la sua forza e trasformarlo in un potente strumento educativo per chi lo pratica. Le squadre di Calciosociale sono miste: donne, uomini, bambini, disabili. Tutti possono giocare insieme.

Alcune delle regole del calcio sociale:

  • Chiunque può partecipare purché abbia una età compresa tra i 10 e i 90 anni.
  • Non ci sono squadre più forti. Ognuno ha lo stesso coefficiente tecnico e tutti hanno le stesse possibilità di vincere.
  • Non esiste l’arbitro, ogni giocatore deve imparare ad essere responsabile.
  • Un giocatore non può fare più di 3 goal a partita, ma deve aiutare gli altri a segnare.
  • Il calcio di rigore viene battuto dal giocatore meno forte.
  • Le partite non si giocano solo sul campo. Le squadre si sfidano anche nelle attività comunitarie e i punteggi vanno in classifica.

Un bellissimo progetto che deve essere sostenuto ed emulato ovunque. Complimenti ragazzi!

 

Per maggiori informazioni questo è il sito: https://www.calciosociale.it/

A questo link un video di presentazione del progetto e questa la pagina facebook: https://www.facebook.com/calciosocialeitalia

 

 

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