“Sono stato attaccato da decine di giornali per un’affermazione (era in effetti esagerata, ma era un’iperbole per far capire che la Nigeria non è un paese sicuro) su Boko Haram.
Ebbene in Nigeria, a causa di Boko Haram (un grande gruppo jihadista locale) sono state addirittura rinviate le elezioni presidenziali! Allora il problema esiste davvero.
“Che ci frega della Nigeria” potrebbe domandarsi qualcuno. Ebbene, in un mondo globalizzato, quel che succede in Nigeria ci riguarda eccome. Boko Haram cresce così quanto la povertà della popolazione nigeriana. Allo stesso modo cresce lo sfruttamento delle risorse nigeriane da parte di multinazionali straniere. Multinazionali che per ottenere concessioni petrolifere immense corrompono le classi dirigenti africane. Il tutto a scapito della popolazione.
Oggi, mentre i vertici ENI sono sotto indagine per corruzione internazionale (proprio per un affare in Nigeria), Boko Haram si rafforza, la popolazione ha sempre più fame e fugge, da guerra e povertà. Molti arrivano in Italia e alcuni di loro finiscono per ingrandire le fila della mafia nigeriana nel Bel Paese. Una mafia violenta che è scesa a patti con la camorra e che in parte gestisce i business della prostituzione e dei rifiuti tossici.
Di questo e di altro parlerò giovedì a Servizio Pubblico.
A riveder le stelle!” Alessandro Di Battista
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