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La Bacheca del Mugugno

- Settembre 21, 2024
In queste ultime settimane stiamo ricevendo parecchie lettere, mail, richieste, lamentele, segnalazioni, malcontenti…i cosiddetti mugugni. Abbiamo così deciso di  inaugurare una nuova rubrica, la Bacheca del Mugno. Ecco le prime mail di questa settimana:

Al Presidente M5S Giuseppe Conte
Al Garante M5S Beppe Grillo
Alle Sig.re Laura Bottici e Virginia Raggi ed al Sig. Roberto Fico n.q. Componenti del Comitato di Garanzia del M5S

Premesso che
Lo Statuto del MoVimento 5 Stelle pubblicato in GU Serie Generale n. 97 del  27.4.2022 , all’art. 2-1 “Carta dei Principi e dei Valori” prevede:
“g) RISPETTO DELLA LEGALITÀ.
Il rispetto della legge e delle regole giuridiche è condizione indispensabile per assicurare una pacifica convivenza e un più ordinato svolgimento della vita sociale.”
h)TRASPARENZA E SEMPLIFICAZIONE.
La trasparenza è un principio fondamentale che migliora il funzionamento dei sistemi democratici. ……..;”

all’art.2-2 “Finalità” prevede:
“e) Il MoVimento 5 Stelle svolge la propria attività politica nel rispetto del principio di trasparenza e partecipazione”.

all’art. 7 rubricato “Democrazia Diretta e partecipata” prevede:
“a) Competono a coloro che risultano  regolarmente  Iscritti  al MoVimento 5 Stelle, mediante lo strumento  di democrazia  diretta  e partecipata costituito  dalla  consultazione  in  Rete,  le  seguenti decisioni fondamentali per l’azione politica del MoVimento 5 Stelle:
……..
votare mediante consultazione in rete le proposte di autocandidatura  presentate  dagli  iscritti,  secondo  le  procedure stabilite dai Regolamenti contenenti  le  specifiche  tecniche  delle modalità di presentazione delle autocandidature; “

Considerato che
In data 17 settembre 2024 sul sito Movimento5stelle è apparso l’avviso di convocazione della consultazione in rete degli iscritti per la votazione della proposta di lista di candidati per le elezioni dei consigli regionali della Liguria e dell’Emilia-Romagna.

Si legge nel suddetto avviso che sono state delineate le proposte di lista dei candidati per ciascuna regione “D’intesa con i coordinatori regionali, che hanno preventivamente attivato un confronto con i coordinatori provinciali, i portavoce eletti e i rappresentanti dei gruppi territoriali, attingendo alle proposte di autocandidatura pervenute o integrandole ove necessario…….”.

Nello stesso avviso si legge che solo in alternativa a tale modalità ed “in caso di non approvazione della proposta, si procederà immediatamente al metodo alternativo della votazione individuale tra le proposte di autocandidatura pervenute, con la conseguenza che le liste saranno composte, a seguito di detta votazione, seguendo l’ordine decrescente del numero di preferenze ricevute nel rispetto degli obblighi di rappresentanza di genere previsti dalla legge”.

Tale modalità scelta per la individuazione dei candidati e la composizione delle liste non è prevista dallo Statuto del M5S ed è la prima volta che viene adottata.

La modalità di individuazione dei candidati e della composizione delle liste da presentare alle consultazioni regionali è sempre stata effettuata mediante la convocazione degli iscritti delle regioni chiamate al voto, tramite consultazione in rete delle proposte di autocandidatura per cui ciascun iscritto poteva esprimere fino a 2 preferenze secondo le regole sulla parità di genere.

Le liste dei candidati, a seguito della votazione, erano formate secondo l’ordine del numero di preferenze ricevute, dal più alto al più basso, e nel rispetto dell’equilibrio di genere così come previsto dalle leggi elettorali.

Si veda a tal proposito la ultime consultazioni effettuate per la consultazione in rete degli iscritti per la votazione delle proposte di autocandidatura per la composizione delle liste provinciali di candidati alle elezioni dei consigli regionali del Lazio e della Lombardia del 5 gennaio 2023 o della Regione Molise del 24 maggio 2023.

Tutto quanto ciò premesso e considerato,
si chiede ai sensi dell’art 17 dello Statuto del M5S:

– in base a quale norma statutaria e/o regolamentare è stata decisa la “nuova” modalità di individuazione dei candidati per la formazione delle liste per la tornata elettorale delle Regioni Liguria ed Emilia Romagna decise solamente da: coordinatori regionali, coordinatori provinciali, portavoce eletti e i rappresentanti dei gruppi territoriali con esclusione della consultazione della base degli attivisti delle rispettive regioni.

– su quali presupposti si è deciso di mettere al voto degli iscritti del M5S di dette Regioni solamente le liste già formate dei candidati alle elezioni regionali che appaiono quindi “blindate”.

– quali sono i criteri adottati dai coordinatori regionali, coordinatori provinciali, portavoce eletti e rappresentanti dei gruppi territoriali per la selezione dei candidati finlizzata alla formazione delle liste e dell’ordine  in cui appaiono i candidati nelle liste stesse per la consultazione elettorale per le Regioni Liguria ed Emilia Romagna.

– se tale “nuova” modalità di individuazione dei candidati per la formazione delle liste da presentare alla consultazione elettorale per le Regioni Liguria ed Emilia Romagna sia stata messa al voto degli iscritti del M5S di quelle Regioni.

Gli Attivisti: Alessandra Agnello, Marco Bella, Francesca Flati, Rossella Fioriti, Gianni Di Mambro, Claudio Alviti, Renato Frilli, Marco Sparaco, Antonio Zaccaron

Come tutti ho ricevuto l’e-mail che invita a scegliere i temi. Lo dico con molta franchezza mi sento un po’ preso in giro. I temi dovrebbero essere formulati in modo da consentire l’individuazione di una strategia per il futuro; invece per la maggior parte si tratta di argomenti che potrebbero a malapena far parte di una campagna elettorale! Nei temi proposti si trova tutto e l’opposto di tutto, in altri casi è impossibile capire quale sia il tema perché quello che dice il titolo nulla ha a che vedere con il contenuto! La fase di selezione e raccolta dei temi e la sintesi che ci viene proposta, è stata realizzata senza alcuna trasparenza, non si sa chi l’abbia fatta, quale processo sia stato seguito e se nelle formulazioni abbiano partecipato o meno persone in conflitto di interesse con i temi stessi. Se veramente sono stati presi in esame tutti i suggerimenti e con quale criterio. Ad esempio non si parla di “posizionamento politico” ne di “offerta politica”. Come se queste fossero cose già decise e non è possibile mettere in discussione oppure, come se non avessero alcuna importanza. Se l’obiettivo strategico è quello di tornare ad essere il Movimento con il 32% di consensi non ci si può certo confinare in un’area dove ci sono solo cespugli e per giunta con scarsissimo spazio per crescere! Se invece l’obiettivo è quello di mantenere il Movimento con un basso profilo (come oggi) allora mi scuso, evitate di leggere anche il resto. Non si evince la voglia di costruire una strategia vincente, non ci si pone come metodo quello di esaminare i problemi del nostro paese (anche quelli che incidono nella politica internazionale) e da questi formulare una strategia di incontro. Il tema delle alleanze non è un tema strategico ma tattico; si fa confusione tra il come e il dove andare. Ho l’impressione che tutto sia intriso di autoreferenzialità, che manchi quella vista veramente “dall’esterno” ,obiettiva. Il Movimento ha perso credibilità e attrattiva per il paese, è passato dal 32 al 9,9% ! Ed il 50% dei cittadini non esprime il proprio voto! Da questo bisogna partire: i cittadini ci stanno comunicando, con l’unica voce che hanno, che il faro che avevamo acceso adesso è spento! La strategia di un Movimento che vorrebbe proporsi (lo vuole veramente?) alla guida del paese, dovrebbe partire dal comprendere come è fatto il paese stesso, quali bisogni ha e dove sarebbe meglio orientarlo: studiare. Da questo poi si costruisce la strategia, cioè quale offerta politica deve costruire il Movimento per proporsi in modo attendibile e convincente. L’offerta politica dovrà essere poi formulata al paese che, non è assolutamente interessato all’organizzazione interna del Movimento, allo statuto, ai valori e tutti gli elementi “ombelicali” riportate come temi. Semmai, una volta individuata la strategia, per perseguirla, potrebbe essere necessario migliorare l’organizzazione interna, i principi e i valori che consentono di compattare il Movimento in modo ordinato e coerente . Sono quindi un mezzo e non un tema strategico. Non si può discutere del “come” se non si sa dove andare! Mi sembra un modo, quanto meno confusionario di gestire un processo come quello Costituente,
confusione che se non si interviene, si riprodurrà fino alla fine. Chiedo di riflettere su quello che si sta facendo!

Sebastiano Oriti

Salve Beppe,

scrivo perchè domani, 20 settembre, sarà indetta la votazione della lista di candidati impropriamente redatta dai “vertici” locali per le prossime elezioni Liguri.

Il gruppo di attivisti Liguri (dissidenti?…) di cui faccio parte, voterà NO, rifiutando il listino preconfezionato per vari motivi:

1. i candidati di alcune province non si sono potuti nemmeno presentare,
2. ad alcuni candidati su Genova è stato prima “consigliato” di non proporsi, poi sono state cercate scuse di avvicendamenti politici nei ruoli comunali occupati, poi, dopo ns battaglia e comunicati di denuncia (avrai seguito sui quotidiani locali), si è riusciti a far entrare la candidatura in lista (parlo di Ceraudo),
3. nel Tigullio, in riunione del GT riservata ai soli candidati, a porte chiuse, si è scelto di candidare solo chi aveva già occupato cariche pubbliche, fregandosene di curriculum e capacità
4. il responsabile provinciale, assieme a quello regionale, ha partecipato al confezionamento della lista anche se lui stesso candidato (!), in palese conflitto di interessi,
5. la referente del GT Genovese è presente in lista, in palese violazione del regolamento dei GT; per questo, ha dichiarato di aver dato le dimissioni – 3 giorni prima della chiusura delle candidature – ma risulta invece ancora presente nel ruolo;
6. i candidati inseriti nelle province di SP e SV, a detta degli attivisti delle zone, non risiedono nelle zone e/o sono praticamente sconosciuti alla base degli iscritti ecc… ecc…

In questi giorni, abbiamo concordato di votare NO all’approvazione della lista, che se fosse rigettata, prevederebbe poi la votazione di TUTTI i singoli candidati e la nuova stesura della stessa in base alle preferenze raccolte, come era sempre stato fatto nel M5S. Ci siamo impegnati a diffondere l’idea del rigetto della lista indegna sui ns canali social e media, per quanto possibile. Se il Blog di Beppe potesse aiutarci, forse potremmo riuscire nell’intento.
Grazie comunque per quanto potrai fare.

Gruppo La Resistenza

Gentilissimo Beppe Grillo, mi chiamo Luciano Tentoni e sono un consigliere del M5S della provincia di Bologna. Ti scrivo qui perché non so come altrimenti contattarti, stante il fatto che le vie gerarchiche sembrano costituite per impedire lo scambio piuttosto che facilitarlo.  Sono in forte imbarazzo nei confronti degli attivisti del comune e del gruppo territoriale costituendo (cosiddetto “GT Bologna Est” di cui sono in membro costituente, o almeno uno di quelli che sta tentando di costituirlo), dicevo sono in forte imbarazzo perché abbiamo forte l’esigenza di fare valere.le nostre istanze territoriali ma l’attuale assetto del Movimento dato dal Presidente con lo statuto non sembra essere mirato alla trasparenza, né alla partecipazione. Già lo stesso fatto che non si abbiamo mail dirette degli organi interni cui rivolgersi è a mio parere limitante per la democrazia interna. Inoltre i referenti territoriali, non organo statutari ma “braccia operative” del Presidente (e di controllo aggiungo) , sembrano lavorare per evitare ogni partecipazione del territorio, semplicemente posti lì per diffondere il “verbo” cui tutti ci si deve attenere. Chi obietta o ha pareri differenti viene messo alla berlina, in questo aiutati da un manipolo di yes-men ben scelti nei vari gruppi che hanno il compito di presidiare le varie chat e lavorare nelle stesse per isolare. La frase tipica “il M5S di una volta non esiste più, ora è questo il M5S; ci dicono cosa dobbiamo fare e se non ci sta bene ce ne andiamo” accompagnata poi dalla solita frasetta “anche a me non sta bene ma lavoro per il bene del M5S” giusto per farti sentire un pesce fuori d’acqua, o peggio. Tra poco in E.R. ci saranno le elezioni del presidente e la richiesta a gran voce di tantissimi attivisti del territorio di votare per legittimare l’appoggio al candidato PD ci viene negata con la giustificazione: “non è necessario votare perché già in Lombardia si è votato per l’alleanza ed è passata ed anche in altre regioni non sì è votato”.
Ecco fatto il preambolo, per noi arrivisti tutto è complesso, scrivere agli organi statutari è impossibile non essendoci contatti diretti. Unica mail è la generica info, che non si sa da chi è presidiata e chi inoltra a chi. Attraverso l’unica mail generica abbiamo mandato una lettera alla Raggi come membro del comitato di garanzia, ma .. silenzio! Non sappiamo neanche se l’abbia ricevuta. Ora, essendo l’interpretazione autentica una tua esclusiva prerogativa, vorremo scriverti per chiederti secondo dettato dell’articolo 12 lettera A secondo comma dello statuto, l’interpretazione autentica dell’articolo 11 lettera j relativamente alle definizione di Alleati Nazionali e se le alleanze a “macchia di leopardo” sul territorio nazionale possano costituire alleanza stabile con altra forza politica e che pertanto, in quanto tale, non richiede l’espressione del voto degli attivisti territoriali ai sensi del medesimo articolo statutario. Vorremmo scriverti ma con quale canale ufficiale? Non esiste! Leggo questa cosa come fortemente lesiva dei diritti degli attivisti. Altra cosa irragionevole è che io come portavoce territoriale non possa avere i contatti degli iscritti del mio territori al Movimento. Per coinvolgerli in iniziative devo mandare un messaggio  al coordinatore provinciale, spiegando cosa intendo fare che poi lui (o lei) a sua volta inoltra al coordinatore regionale che poi manda mail agli iscritti del mio territorio, se lo ritiene opportuno (Sic!). Immagina se volessimo come territorio votare una mozione  per deferire il coordinatore provinciale o il coordinatore regionale al comitato di garanzia o ai probi viri. Questo è il livello di democrazia interna oggi del Movimento?
La mia richiesta, se ritieni opportuno prenderla in considerazione, è semplice, istituire e rendere noto sulla pagina del movimento i contatti diretti degli organi statutari.

Ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dedicare a questa mia e ti saluto.

Luciano Tentoni

Mi chiamo Marcello Runco, sono iscritto al movimento 5 stelle e faccio parte del gruppoterritoriale del comune di Cesena (FC).
Con la presente voglio portarla a conoscenza dei fatti che io ritengo gravissimi, che esporrò di seguito: Da marzo un gruppo di attivisti si è riunito attivamente tutti i Lunedì e non avendo il gruppo territoriale il responsabile provinciale teneva le relazioni con la coalizione, siamo riusciti con tanta difficoltà e perseveranza a presentare una lista nostra dentro la coalizione di centrosinistra appoggiando il Sindaco uscente Lattuca, alle consultazioni abbiamo preso il 4.35% eleggendo un consigliere comunale Vittorio Valletta. Nelle consultazioni Vittorio Valletta avendo preso 120 preferenze era stato designato dal gruppo di attivisti come futuro assessore, anche i giornali hanno dato per certa questa notizia, ma Venerdì prima della presentazione della giunta, avvenuta sabato mattina senza che il gruppo e i candidati in lista fossero avvisati hanno scoperto dai giornali locali che Vittorio non sarebbe diventato assessore ma che era stato nominato Andrea Bertani nostro iscritto ed ex consigliere Regionale Emilia Romagna ma non era nella lista per l’elezione dei consiglieri. In una riunione successiva ho chiesto delucidazioni in merito, delucidazione evasiva e non supportata da motivazioni valide. Alla luce di tutto ciò, chiedo visto che si sta rinnovando dal basso il movimento e che tutti possono contribuire, (trovarsi con i capetti di turno), per scelte che dovrebbero essere condivise invece di essere calate dall’alto. Francamente sono amareggiato per i fatti successi, come ho detto in riunione con il gruppo territoriale che abbiamo formato (finalmente), non credo di riuscire a continuare visto la poca onestà intellettuale, riservandomi di uscire con un comunicato sui giornali per portare alla luce questo fatto gravissimo.

Grazie
Marcello Runco

Di seguito la mia lettera aperta inviata allo stesso Conte:

Gentile Presidente Conte,
è arrivato per me il momento di salutare e togliere definitivamente il disturbo. Ero uscito dal Movimento all’indomani dell’appoggio al governo Draghi ma ero prontamente rientrato nel momento in cui si prefigurava la scissione di Di Maio e la caduta di Draghi, favorita dalle sempre più consistenti critiche che il Movimento gli rivolgeva.
Il buon risultato delle Politiche 2022 faceva pensare ad una riconquistata autonomia dal quadro politico nel quale siamo stati costretti a governare. E invece Lei ha scelto, senza alcun mandato da parte degli iscritti, di stringere rapporti sempre più stretti col PD e con il sedicente centrosinistra, forse pensando di poter acquisire un ruolo di primo piano al suo interno. I fatti, cioè i voti alle Europee, hanno dimostrato che la Sua scelta penalizza il M5S e lo relega in un ruolo assolutamente subordinato al PD, in un quadro di rinnovato bipolarismo che proprio il M5S aveva messo in discussione col risultato elettorale del 2018.
Nel Movimento da Lei presieduto non c’è spazio per la discussione e la critica. In qualsiasi associazione politica è d’uso, dopo ogni tornata elettorale, aprire una discussione sugli esiti e sulle prospettive. Lei si è guardato bene dal favorire una discussione ampia e di massa sul risultato delle Europee e ha invece aggirato la questione lanciando una “assemblea costituente” di un soggetto politico già costituito. Non a caso Patuanelli La corregge e parla di “un’assemblea che più che costituente sarà deliberante, come da Statuto”. Il parere sulle cause del deludente risultato elettorale Lei lo fornisce solo adesso, e solo per rispondere a Grillo: il magro risultato delle Europee sarebbe dovuto all’appoggio a Draghi e alla nomina di Cingolani, voluti da Grillo. Lei dimentica, però, che tra quei fatti e le elezioni europee ci sono state di mezzo le elezioni politiche del 2022 dove, anche grazie al Suo apporto, il peso di quella sciagurata scelta è stato attutito. Ora Lei ci viene a dire che il M5S ha perso, nel 2024, due milioni di voti rispetto alle politiche del 2022 (4.335494 settembre 2022 – 2.336,251 8/9 giugno 2024) perché Grillo ha imposto l’appoggio a Draghi nel febbraio del 2021? Questa tesi non ha fondamento. Le ragioni del magro risultato vanno ricercate altrove e, se ci fosse stata l’opportunità, pubblica e collettiva, di dire la propria, anche io avrei detto la mia.
Lei abdica al ruolo che Lei stesso, da statuto, si è assegnato (il Presidente “determina” la linea politica del Movimento e convoca l’assemblea degli iscritti alla cui approvazione sottopone un suo documento politico) e rimette agli iscritti l’indicazione delle questioni di cui la cosiddetta assemblea costituente dovrebbe discutere; salvo poi assegnare a “professionisti esterni” il compito di scremare e decidere su cosa e come discutere. Lei sta inventando di sana pianta una procedura non prevista dallo Statuto affidando un delicato ruolo politico a persone che del Movimento neanche fanno parte. Altro che assemblea deliberante da Statuto di cui parla Patuanelli.
Ciò che si prefigura, ciò che io vedo, è l’indizione dell’assemblea costituente di un nuovo partito, il Suo partito personale.
Lei, contro Grillo, parla di sovranità degli iscritti ma è proprio Lei quello che nomina i coordinatori regionali provinciali e comunali (perfino in forza italia il segretario nazionale nomina il coordinatore regionale ma non i coordinatori provinciali, eletti dagli iscritti). E’ sempre Lei che, violando lo Statuto, non ha consentito agli iscritti abruzzesi di votare a favore o contro la coalizione con Pd e Italia Viva. E’ sempre Lei che si è guardato bene dal convocare l’assemblea degli iscritti per la valutazione delle elezioni regionali del 10 marzo scorso nonostante la richiesta formale inviataLe da oltre cinquanta iscritti abruzzesi.
Ho l’impressione che, convocando l’assemblea costituente, Lei stia solo facendo un gioco furbo: ciò che Lei vuole (accordo strutturale col Pd, abolizione limite mandati, accettazione del sistema bipolare, il governo per il governo, affrancazione dal giogo grilliano) non risulterà il frutto della Sua proposta ma risulterà provenire dalla base. Se poi la base sarà costituita da diecimila persone, a fronte dei centosettantamila iscritti, poco male; l’importante è arrivare al partito di Conte, fatto di yesman, adoratori del Capo e professionisti della politica. D’altra parte, l’astensionismo non rientra tra le Sue principali preoccupazioni e dunque “meno siamo e meglio stiamo”.
A me questo gioco non piace e pertanto La saluto cordialmente e tolgo il disturbo.

Avv. Isidoro Gianluca Malandra
Abruzzo

Spero sinceramente che prevalga la visione da te auspicata e che il movimento non arrivi a rinnegare definitivamente i suoi principi fondanti. Quindi concordo sul mantenimento della regola del limite dei mandati e sull’importanza del simbolo, quale costante richiamo alla nostra essenza. La politica non deve diventare una professione  ed ho assistito con amarezza e sgomento all’esercito dei fuoriusciti che in luogo di dimettersi  si sono accomodati in altre poltrone. Pertanto sì ad una politica che nasca dal basso e no ai listini bloccati. Solo la base è in grado di individuare nei territori  le persone più competenti e in grado di interpretare l’impegno politico come servizio e non come privilegio personale. Avevo sperato che nella costituente vi  sarebbe stato un confronto,  non su fondamenti non negoziabili, bensì sulle sfide future e su alcune scelte discutibili  fatte dal movimento durante la recente esperienza di governo . Oggi più che mai la gestione dei beni comuni  (salute, acqua, ambiente) nel rispetto dei principi costituzionali costituisce un obiettivo irrinunciabile.  L’accesso universale alle cure e all’acqua, la regolamentazione dei rifiuti e dell’energia nel rispetto dell’ambiente e in coerenza con la funzione sociale dei servizi stessi  devono continuare ad essere temi prioritari di una forza politica nata con lo scopo  di immaginare e progettare  un modello sociale e di sviluppo alternativo e, quindi, una società più equa e sostenibile . Il modello nazionale vincente, anche nel settore dei beni comuni,  continua ad ispirarsi al dogma del mercato e, purtroppo, nella passata legislatura neanche il movimento è riuscito a sottrarsi alle ricette liberiste. Mi riferisco alla norma sui beni comuni firmata anche dai nostri parlamentari, che è stata oggetto di centinaia di emendamenti che ne hanno snaturato  finalità e  obiettivi; o al decreto legislativo 201/2022 che costituisce un inno alla privatizzazione dei servizi , alla loro gestione secondo regole di profitto e che  relega la gestione pubblica (anche per quanto riguarda il servizio idrico) ad estrema eccezione residuale. Il progetto multiutiliy Toscano, di cui mi sto occupando come consulente del forum toscano dell’acqua, è frutto della cultura giuridica espressa da quel decreto legislativo e forte è anche nel mio territorio la delusione di comitati e associazioni per le scelte del movimento  in materia di beni comuni.  Il movimento ha inoltre a mio avviso  peccato per mancanza di coraggio e trasparenza nella gestione del caso Atlantia.

Se il movimento, anche attraverso una feroce autocritica, non recupererà  la sua identità, non tornerà a radicarsi sui territori, non sceglierà di recuperare i giovani rappresentando e sostenendo  le loro   istanze e azioni  ( benchè scomode e radicali) di denuncia della rilevante crisi ecologica mondiale, si ridurrà ad essere un insignificante partitello  di cui non vi è nessun bisogno nel panorama politico  italiano.

Riprendi le redini.

Un caro saluto

Donella

L’indirizzo cui inviare le mail è [email protected]

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