“Un clamoroso scoop del giornalista Marco Dotti del settimanale del volontariato “Vita” svela un nuovo scabroso caso di conflitti d’interesse tra azzardopoli e politica in particolare di senatori del Pd. Il testo del decreto del Governo, ripreso pari pari dal progetto di legge presentato dai senatori Pd Mirabelli, De Biasi, Marino, Amati, Astorre, Borioli, Caleo,Cantini, Fabbri, Mattesini, Orrù, Pezzopane, Rossi, Saggese, Scalia, Sollo, Tomaselli, Vaccari, è uscito direttamente dal computer di provenienza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.Il proprietario del file? Il dirigente del MEF Italo Volpe.
Il ruolo di Volpe a favore della diffusione del gioco d’azzardo lo denunciammo già lo scorso dicembre con una interrogazione alla Camera e poi ancora a febbraio .
Il settimanale Vita ha ricostruito ancora meglio il suo ruolo e quello di Mirabelli e altri senatori nel Pd nel difendere Azzardopoli, ricordando anche le battaglie del M5S e di altri giornalisti da Rizzo a Il Fatto Quotidiano.
“Volpe io non so chi sia e non mi interessa. So solo che è la persona che è a capo dell’Ufficio legislativo del Mef e che ha contribuito con Baretta a costruire quel decreto” dichiara Mirabelli ammettendo il ruolo di Volpe. I Monopoli si sarebbero scritti da soli una norma che concentra poteri autorizzativi e regolamentari nelle loro mani, togliendoli addirittura ai Questori. Non riuscendo a far passare queste ed altre ‘azzardate’ grazie all’operazione trasparenza avviata dal M5S che ha affondato la delega fiscale sui giochi, ora ritentano tramite Mirabelli e soci.
Il testo prevederebbe una falsa e pericolosa mano tesa ai Comuni e alle Regioni. Le lobby dell’azzardo già due anni fa avevano annunciato un falso cambio di rotta, ipotizzando forme di compartecipazione premiali per i Comuni. Il solito trucco. Come funziona? Fallita a fine 2013 la bastonata diretta ai Sindaci No Slot dell’emendamento Chiavaroli (votato guarda ‘casualmente’…. da Pezzopane e Mirabelli e altri firmatari della proposta di legge appena depositata uscita dal computer dei Monopoli ) arriva ora una carota amara da 200 milioni per cercare di far tacere i Comuni virtuosi, mentre intanto si vorrebbe toglier loro potere. Una mossa che Mirabelli tentò già mesi fa. Quanti Comuni dissanguati dai tagli alzerebbero ancora la voce se passasse questa norma? La via per combattere ‘azzardopoli’ è una sola. Una legge d’iniziativa parlamentare sì, ma che nasca dal basso con cittadini e associazioni no-slot, sindaci e enti locali che combattono questa piaga, ripartendo dalla proposta di legge della Commissione Affari Sociali della Camera, condivisa anche dal M5S che ha contribuito fattivamente alla sua stesura”.
M5s Senato
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