di Chiara Appendino – Innovazione e tecnologia per essere realmente tali, devono avere risvolti concreti, tangibili, che possano dare prova di reali cambiamenti, per quanto futuristici essi siano.
La strada spesso è complessa. Dopotutto si tratta di fare investimenti su progettualità delle quali non si vede immediatamente l’applicazione e che richiedono tempo per essere sviluppate appieno. Non solo, a volte, alcune
di queste, sembrano mera “fuffa”.
Ci sono poi momenti in cui i progetti e il duro lavoro, finalmente, danno i loro frutti. In cui si vedono riconoscimenti internazionali e ciò che prima era un’idea diventa, piano piano, oggetto concreto. E da lì si aprono nuovi ambiti auspicati, nuovi orizzonti di investimenti, nuove opportunità per l’economia, nuovi spazi per posti di lavoro e sviluppo del territorio.
Tutto questo per dirvi che grazie alle progettualità del Politecnico, saranno a Torino le sperimentazioni dei droni a guida autonoma di Amazon. Più precisamente, il progetto del Politecnico di Torino per la sicurezza dei droni a guida autonoma grazie all’Intelligenza Artificiale è stato premiato nell’ambito dell’ Amazon Research Award.
Si tratta dall’unico progetto italiano. E perché ve ne sto parlando? Innanzitutto per fare le congratulazioni della Città al Politecnico di Torino. E, in secondo luogo, per ribadire ancora una volta come tutto questo sia possibile grazie a un lavoro di squadra. Si tratta infatti di un riconoscimento a tutto l’ecosistema che, in quanto tale, deve lavorare all’unisono per raggiungere un obiettivo.
Pensate a Torino City Lab che accelera le autorizzazioni e dà spazi per la sperimentazione. Pensate agli accordi con ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), che permettono di fare test in tempi ridotti. Pensate alle partnership con TIM, Leonardo Company e altre grandi aziende, piccole imprese e start up , nate in questi anni, e grazie alle quali si potrà guardare a nuove prospettive di sviluppo.
E prospettive di sviluppo, cosa vuol dire?
Vuol dire opportunità per le aziende.
Vuol dire investimenti.
Vuol dire nuovi posti di lavoro per i nostri giovani.
Vuol dire poli di ricerca.
Vuol dire nuovi settori di sviluppo per il nostro territorio.
Noi ci lavoriamo e ci crediamo dall’inizio.
Come dico sempre: l’innovazione tecnologica è una realtà che si può subire o governare, ma non si può respingere. Torino ha scelto di governarla.