Nuovi risultati dello studio sul reddito di base condotto da Sam Altman, CEO di OpenAI, mostrano che i beneficiari apprezzano di più il lavoro dopo aver ricevuto pagamenti mensili senza vincoli, contrariamente a quanto si sostiene spesso contro questi programmi.
Lo studio di Altman sul reddito di base, che aveva rivelato i primi risultati a luglio (ne avevamo parlato qui) è uno dei più ampi mai realizzati. Ai partecipanti con basso reddito sono stati dati 1.000 dollari al mese per tre anni, da spendere come volevano. I partecipanti hanno notato una riduzione significativa dello stress, dell’ansia e dell’insicurezza alimentare nel primo anno. Tuttavia, questi effetti sono diminuiti nel secondo e terzo anno del programma. “Il denaro da solo non può risolvere problemi come le malattie croniche, la mancanza di assistenza per l’infanzia o l’alto costo degli alloggi”, si leggeva nel primo rapporto di luglio.
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno esaminato l’effetto dei pagamenti sulle opinioni politiche, sulla partecipazione e sull’atteggiamento dei beneficiari verso il lavoro. Non hanno riscontrato cambiamenti significativi nelle loro opinioni politiche, incluso il loro parere sul reddito di base universale. “È interessante vedere come le opinioni politiche delle persone restino invariate. Chi era favorevole al programma è rimasto favorevole, mentre chi era contrario è rimasto contro”, ha dichiarato David Broockman, coautore dello studio, a Business Insider.
Il reddito di base universale è diventato un tema di grande interesse tra i leader tecnologici, come Altman e Elon Musk, che lo vedono come una possibile soluzione per affrontare le sfide occupazionali derivanti dall’intelligenza artificiale.
Tuttavia, rendere il reddito di base universale una politica pubblica è difficile. Per questo motivo, diverse città e stati hanno sperimentato programmi su piccola scala, offrendo pagamenti diretti a persone a basso reddito o vulnerabili senza restrizioni su come spendere il denaro. I dati di questi programmi più piccoli hanno mostrato che i pagamenti in contante possono aiutare a ridurre il fenomeno dei senzatetto, la disoccupazione e l’insicurezza alimentare. Tuttavia, emerge anche la necessità di un maggiore investimento in servizi sociali e in abitazioni da parte dei governi locali e statali.
Elizabeth Rhodes, direttrice di OpenResearch, ha dichiarato a Business Insider che i partecipanti allo studio hanno mostrato una maggiore “consapevolezza del valore del lavoro”. Rhodes ha aggiunto che tra i partecipanti c’era una forte convinzione che il lavoro debba essere una condizione per ricevere il sostegno del governo, come i programmi Medicaid o un possibile reddito di base universale. Lo studio ha registrato un lieve aumento della disoccupazione tra i beneficiari, ma Rhodes ha sottolineato che l’atteggiamento generale verso il lavoro è rimasto lo stesso. “È interessante notare che non c’è stato un cambiamento nel valore che le persone attribuiscono al lavoro”, ha spiegato Rhodes. “Anzi, le persone sembrano apprezzarlo di più. Sono più propensi a cercare un lavoro e a fare domanda per una posizione.”
Broockman ha sottolineato che i risultati dello studio offrono spunti utili per capire come i programmi di reddito di base potrebbero funzionare in futuro. La visibilità e la trasparenza saranno cruciali se il reddito di base dovesse diventare una politica governativa, perché spesso le persone non sono consapevoli di come il governo spenda i suoi soldi. “Un esempio tipico è la detrazione fiscale sugli interessi del mutuo, che è una riduzione delle tasse per chi ha un mutuo. Molti non considerano questo un beneficio statale, anche se è uno dei più grandi trasferimenti di denaro nel bilancio federale”, ha spiegato Broockman. “Se un programma come questo dovesse essere realizzato, è importante che venga amministrato in modo che la gente lo percepisca chiaramente.” Broockman ha anche aggiunto che i risultati dello studio non confermano né le paure né le speranze di chi è scettico o favorevole al reddito di base universale.
I legislatori conservatori in stati come il Texas, il South Dakota e l’Iowa hanno cercato di fermare i programmi di reddito di base, temendo che potessero portare a una forma di “socialismo” mascherato.