Il piombo, presente nell’acqua, nel suolo e nell’aria, continua a rappresentare una minaccia per milioni di persone in tutto il mondo, danneggiando gravemente la salute, soprattutto quella dei bambini. È una delle sostanze chimiche più antiche nell’ambiente: a Roma, intorno all’anno 100, l’acqua potabile conteneva circa 40 volte più piombo rispetto all’acqua di sorgente, a causa delle tubature di piombo. Sebbene i livelli di piombo siano diminuiti nel corso dei secoli, nel Medioevo si è registrato un incremento esponenziale della sua concentrazione.
Oggi, in Italia, l’acqua potabile è quasi priva di piombo, ma altre sostanze chimiche pericolose sono state introdotte nell’ambiente. Il piombo, tuttavia, resta una delle sostanze più dannose, con 1,5 milioni di morti ogni anno a causa di avvelenamento da piombo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Anche piccole quantità di piombo possono compromettere le capacità cognitive, causando danni irreversibili a lungo termine. Nei bambini, basta una minima esposizione per influenzare negativamente lo sviluppo del cervello, con effetti permanenti sull’intelligenza e il comportamento. Se la madre è esposta al piombo, anche il bambino inizia a essere contaminato durante la gravidanza.
Le conseguenze economiche di queste esposizioni sono drammatiche. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “The Lancet Planetary Health”, gli avvelenamenti da piombo riducono il Prodotto Interno Lordo (PIL) in Africa del 4%, mentre in Asia il PIL diminuisce del 2%. La relazione tra esposizione al piombo e declino economico è chiara e quantificabile. Negli Stati Uniti, un miglioramento significativo dell’intelligenza dei giovani è stato osservato negli ultimi 50 anni, probabilmente grazie alle politiche di riduzione del piombo, come la limitazione dell’utilizzo di benzina con piombo e l’adozione di leggi contro la vernice al piombo.
In effetti, l’esposizione al piombo è stata collegata a un aumento di comportamenti violenti e aggressivi, con una possibile correlazione con il calo dei tassi di criminalità negli Stati Uniti dalla fine degli anni ’90. Studi suggeriscono che l’abbassamento della concentrazione di piombo possa essere legato alla riduzione della violenza.
In Europa, la regolamentazione precoce dei prodotti contenenti piombo, come le vernici, insieme alla gestione adeguata dei rifiuti elettronici e al divieto della benzina con piombo, ha portato a una significativa riduzione dell’esposizione. Nonostante ciò, il piombo è ancora presente in vecchie tubature, vernici e polveri sottili, e anche in alcuni prodotti importati.
Nel resto del mondo, tuttavia, la situazione è ben diversa. Secondo UNICEF, circa un terzo dei bambini nel mondo ha concentrazioni pericolose di piombo nel sangue. La soglia critica è di 5 microgrammi per decilitro, al di sopra della quale si osservano danni cognitivi. Nei paesi a basso reddito, come in India, i bambini perdono mediamente 4 punti di quoziente intellettivo a causa dell’esposizione al piombo. A livello globale, si stima che nel 2019 i bambini sotto i cinque anni abbiano perso 765 milioni di punti di QI a causa di avvelenamento da piombo, il 95% dei quali nei paesi a reddito medio-basso.
La contaminazione da piombo è un problema che si estende anche alle società più ricche. Negli Stati Uniti, ad esempio, circa un quarto dei giardini privati potrebbe essere contaminato. Il piombo è stato trovato anche in alimenti importati, come il curry e la cannella, e in oggetti tradizionali come i giocattoli e la cosmetica importati. A novembre 2023, un nuovo scandalo alimentare negli Stati Uniti ha coinvolto la presenza di piombo in una salsa di mele importata. Il piombo è anche presente in alcuni prodotti come il cioccolato e le alghe marine, con livelli di contaminazione superiori ai limiti consentiti.
Una delle fonti principali di contaminazione da piombo nei paesi in via di sviluppo è l’e-waste, ovvero i rifiuti elettronici smaltiti in modo improprio, spesso importati da paesi industrializzati. Inoltre, la regolamentazione e l’educazione pubblica sono ancora insufficienti in molte regioni del mondo. Secondo UNICEF, la mancanza di consapevolezza dei rischi legati al piombo contribuisce alla continua esposizione della popolazione, senza che molte persone se ne rendano conto.
L’OMS e altre organizzazioni internazionali stanno facendo appello per un monitoraggio globale dell’esposizione al piombo, soprattutto tra i bambini, e per politiche di sensibilizzazione e prevenzione. Le politiche pubbliche devono intensificarsi, in modo che la contaminazione da piombo non continui a danneggiare intere generazioni e ostacolare lo sviluppo delle economie più vulnerabili.