“Ad agosto, come tutti ricorderanno c’è stata questa moda delle secchiate d’acqua gelida per raccogliere i fondi destinati alla SLA. Premesso che va benissimo che lo facciamo i vip se può servire ad aumentare l’attenzione sulla malattia, è grave che a farlo sia stato il Presidente del Consiglio. Renzi si è prestato a fare questo gioco, si è buttato la secchiata e ha chiesto ad altri (tramite nomination) di fare una donazione privata per una malattia. E’ allucinante una cosa del genere! Perchè fare una donazione privata quando in qualità di Presidente del Consiglio hai tutti i poteri per stabilire un fondo per la ricerca e fare veramente qualcosa per questa malattia? Quello che è accaduto nelle ultime settimane, però, è ancora più agghiacciante: la Legge di Stabilità prevede una riduzione di 100milioni di euro per il fondo delle non-autosufficienze. Mi spiego meglio: fino alla scorsa Legge di Stabilità erano previsti 275milioni di euro per il fondo delle non-autosufficienze più 75milioni di euro per l’assistenza domiciliare. Oggi hanno ridotto il fondo a 250milioni di euro e i 75milioni di euro li hanno completamente fatti sparire, non sono più stati calcolati. Facendo la somma, risultano esattamente 100milioni di euro in meno. Ci siamo mobilitati in massa, cittadini, malati e famiglie, portavoce M5S, forze politiche e associazioni e il Governo, nella persona di Del Rio, si è trovato costretto a dichiarare (va spiegato che al momento sono solo parole, nulla di ufficiale) che il fondo sarebbe stato aumentato di 400milioni. Io, sono figlia di una meravigliosa donna malata di SLA e vi voglio raccontare anche la mia storia. Perchè il Governo non può e non deve dimenticarsi dei più deboli, non può e non deve abbandonare chi soffre. 400milioni di euro possono anche essere un passo in avanti ma continua ad essere una beffa! “Renzi, oltre agli spot mediatici, fai qualcos di pratico per la disabile e per i malati disabili. Non solo da un punto di vista economico ma anche di sostegno.” Silvia Giordano portavoce M5S alla Camera
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