di Luca Carabetta – L’Italia è prima in Europa per evasione IVA con ben 26,2 miliardi di euro su un totale di 92,7 miliardi di euro di evasione, il 28.3%. Siamo inoltre tra le trenta economie più dipendenti dal contante al Mondo e ci posizioniamo meglio solo di Romania e Bulgaria in Europa.
Il legame tra evasione e utilizzo del contante esiste ed è particolarmente pronunciato proprio nel nostro Paese. Secondo Banca d’Italia, infatti, in passato vi è stata una crescita dell’economia sommersa corrispondente all’innalzamento del tetto al contante (nel 2016, da 1000€ a 3000€) e, per contro, un contenimento dell’evasione a seguito del suo abbassamento (nel 2011, da 5000€ a 1000€).
Ulteriore elemento a riprova della correlazione è la maggiore incidenza dell’economia sommersa sul totale del PIL nelle regioni del Mezzogiorno e – in misura inferiore – del Centro Italia. Regioni in cui l’adozione di sistemi elettronici per i pagamenti risulta ad oggi ancora scarsa.
Nel complesso l’Italia ha comunque fatto passi in avanti sul fronte dei fattori abilitanti come l’accesso alla banda ultralarga, la capillarità di POS, la pervasività di altri servizi di pagamento digitale. Si riscontra inoltre una crescente propensione dei cittadini a utilizzare queste tecnologie di pagamento, anche grazie al fatto che si siano raggiunte commissioni medie dello 0.7% per transazione, contro 1.2% di media europea.
Il report Cashless Society 2023 di The European House-Ambrosetti registra gli importanti miglioramenti degli ultimi anni dell’ecosistema Italiano ma segnala che il ritmo attuale non risulterebbe ancora sufficiente a recuperare il divario accumulato rispetto ai Paesi più avanzati.
In conclusione è importante riconoscere l’importanza dell’innovazione tecnologica in generale e nel settore dei pagamenti in particolare. Occorre partire da qui per una necessaria e urgente lotta contro l’evasione fiscale, accompagnata da un serio impegno della politica e da maggiori controlli da parte delle autorità delegate.
Le recenti retromarce politiche sull’obbligo di POS (poi ritrattata) e sul tetto al contante non possono in alcun modo contrastare l’economia sommersa e, anzi, molto probabilmente, come già successo in passato, aggraveranno questa situazione già precaria.
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L’AUTORE
Luca Carabetta è consulente per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, già Deputato del MoVimento Cinque Stelle nella XVIII Legislatura.