“L’incubo mercurio è destinato a rimanere per molti anni a galla nelle falde sotterranee fra Treviso sud, Pregaziol e Casier, penetrando nei pozzi di tante case. Un pericolo sempre latente, cui solo il progressivo allestimento delle tubazioni dell’acquedotto può porre un rimedio definitivo: se l’acqua arriva dalle condutture, e non dal fondo di un pozzo, è sicura al cento per cento. A distanza di quasi tre anni, dopo il primo allarme nel febbraio 2011, rimane ancora il mistero di cosa abbia inquinato una fascia di territorio lunga 8 chilometri e mezzo e larga più di 2: una quarantina le famiglie che, da un giorno all’altro, non hanno più potuto utilizzare l’acqua raccolta dalla falda che scorre copiosa tra i 200 e i 300 metri di profondità. Nulla è escluso, ma che la fonte d’inquinamento si sia esaurita è solo l’ipotesi più ottimistica. Chi, per mesi, ha studiato ed esaminato laccaduto, la pensa diversamente. Non si spengono infatti le voci che parlano di un inquinamento più profondo, legato magari alle realtà industriali che fino agli anni Ottanta lavoravano nella zona di Paese. Senza contare le tante attività concentrate nella zona. E un tecnico che preferisce rimanere anonimo ammette: “Il mercurio rimarrà in quella falda per altri cinquant’anni“.” Il Mattino
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