Tre quarti di coloro che lavorano da casa, pensano che i datori di lavoro gli consentiranno di continuare a farlo dopo la fine della crisi. Questo è quello che emerge da un sondaggio sui lavoratori britannici, che mostra come il 57% vuole continuare a lavorare da casa anche dopo la pandemia.
Ovviamente questo 57% è composto da anime diverse. Infatti il 37% vuole lavorare da casa qualche volta, mentre il 20% vorrebbe farlo a tempo pieno. Ma il dato davvero interessante è che solo un lavoratore su tre dichiara di non voler mai lavorare da casa.
Tutto questo cosa significa in termini pratici?
Se i lavoratori esaudissero il loro desiderio, questo rappresenterebbe un netto cambiamento rispetto a prima della pandemia. Prima della crisi, due terzi dei lavoratori (65%) dichiarava di non aver mai lavorato da casa. Solo l’11% lo ha fatto a tempo pieno, mentre un ulteriore 21% ha lavorato da casa solo qualche volta.
C’è molta preoccupazione per l’impatto che cambiamenti del genere potrebbero portare. Un lavoratore su cinque sta valutando di allontanarsi dal proprio posto di lavoro. Ma c’è da dire che dopo un anno in cui le aziende hanno constatato che l’attività può essere condotta tanto bene dai salotti quanto dall’ufficio è possibile che scelgano l’opzione meno rischiosa. Ossia fare un mix tra lavoro in presenza e lavoro da remoto.
Tra i britannici che attualmente lavorano da casa, quasi tre quarti (72%) pensano che sia molto o abbastanza probabile che i loro datori di lavoro gli consentiranno di lavorare da casa.
Ciò aumenta la possibilità che molti lavoratori possano trasferirsi in aree in cui il costo della vita è inferiore se non hanno più bisogno di recarsi in ufficio.
E se tutto questo si ripetesse nelle maggiori città europee? Questo potrebbe completamente cambiare molti aspetti della nostra vita. Dalle abitudini che avevamo così profondamente radicato, ai prezzi degli immobili.