L’infiammazione è il modo del corpo di combattere le minacce, ma se sfugge di mano può portare a dolorose infiammazioni croniche e persino a malattie come l’Alzheimer e il diabete.
Ora, i ricercatori della UC Berkeley hanno identificato un “interruttore” molecolare nei topi che potrebbe effettivamente disattivare quella reazione, potenzialmente invertire queste condizioni e persino bloccare l’invecchiamento.
Al centro dello studio c’è un gruppo di proteine immunitarie che tengono d’occhio le infezioni e altri invasori e, se rilevano qualcosa, lanciano una risposta infiammatoria per combatterla.
Normalmente questa è una funzione importante del sistema immunitario, ma a volte il corpo rimane troppo a lungo in questo stato, causando infiammazione cronica. Questo non solo può causare dolore e disagio, ma può portare ad altre condizioni croniche come la sclerosi multipla, il cancro, il diabete, l’Alzheimer e il Parkinson. Ma nel nuovo studio, i ricercatori hanno trovato un modo per spegnere queste particolari proteine. In particolare, il team ha scoperto che una proteina (la SIRT2) fungeva da interruttore e i test gli hanno dato ragione.
Il team afferma che lo studio mostra come i farmaci che disattivano efficacemente queste proteine (le NLRP3) possano aiutare a trattare il diabete, la sclerosi multipla, l’Alzheimer e il Parkinson.
Un’ultima curiosità. Un’altra molecola, soprannominata MCC950, ha già avuto abbastanza successo negli studi come bloccante della NLRP3 e, a lungo termine, questo tipo di farmaci potrebbe persino essere applicato all’invecchiamento stesso.