Di seguito l’articolo di Manuela Perrone de Il Sole 24 Ore del 20 Novembre 2019 sulla trasformazione dei parchi nazionali in “zone economiche e rurali” ad opera della Senatrice Patty L’Abbate.
Via i parchi nazionali, largo alle ZEA. Con un emendamento del Governo al decreto ambiente, che oggi approderà nell’Aula del Senato, si tenterà di trasformare le 24 aree naturalistiche italiane in “zone economiche ambientali“: aree di sperimentazione della lotta al cambiamento climatico, dell’efficientamento energetico e dell’economia circolare. Un regime economico speciale per spingere i cittadini a fare impresa e per contrastare lo spopolamento. “l’obbiettivo – spiega Patty L’Abbate, relatrice del provvedimento licenziato ieri in commissione ambiente – è creare veri “polmoni verdi” per il miglioramento della qualità dell’aria che siano anche zone sperimentali per lavorare sulla transizione, favorendo l’ammodernamento degli impianti esistenti per abbattere le emissioni e favorire le rinnovabili”.
La norma prevede che una quota dei proventi delle aste di CO2 per il triennio 2020-2022 sia destinata a contributi in favore delle micro, piccole e medie imprese con sede legale e operativa nei Comuni aventi almeno il 45% della propria superficie compreso all’interno di una Zea, a patto che svolgano attività economiche ecocompatibili. L’esame in commissione non ha stravolto il decreto voluto dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e definito dal premier Giuseppe Conte “il primo passo per il green new Deal italiano”, che introduce il bonus rottamazione per le auto inquinanti e incentivi per i “green corner” per la vendita di prodotti sfusi. Tra le modifiche apportate, dopo una faticosa mediazione anche in seno alla maggioranza, c’è però il cambio di denominazione del Cipe. “Diventerà Cipess, comitato interministeriale per la politica economica e lo sviluppo sostenibile”, chiarisce la senatrice pugliese L’Abbate. Che, da economista ecologica e studiosa di Roegen, nonché fautrice della Blue Economy di Gunter Paoli (non a caso ospite della Kermesse Italia 5 Stelle di Napoli), si è battuta per la trasformazione: “Segna un cambio di passo notevole nell’utilizzo di nuovi parametri e indicatori per la programmazione degli investimenti. Bisognerà calcolarne le ricadute a livello ambientale ricorrendo a soluzioni innovative per valutare nuove tecnologie e nuove opere. Invece delle analisi costi-benefici, ad esempio, potranno farsi strada le analisi multicriteriali. O il metodo Life- Cycle Assessment“.
In arrivo sempre con un emendamento del Governo, invece il programma “mangiaplastica” con cui si istituisce un fondo ( 2 milioni nel 2019, 7 nel 2020, 7 nel 2021) per incentivare i comuni ad installare e gestire ecocompattatori per la riduzione dei rifiuti in plastica. Garantendo ai cittadini un minibonus quando riciclano contenitori non riutilizzabili. E si avvicina anche l’esercito dei “caschi verdi”. “Un gruppo di esperti per assicurare alle aree protette e ai territori italiani riconosciuti dall’Unesco – afferma L’Abbate – un sostegno qualificato per gli interventi di tutela e salvaguardia del territorio”.