di M5S – “L’acqua è un bene primario da tutelare e da mettere a disposizione di tutti“. Con queste parole Papa Francesco ha voluto commentare uno dei grandi problemi dei nostri giorni in occasione della quarta Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato che ricorreva ieri, 1 settembre. Non possiamo che essere d’accordo con il messaggio del sommo Pontefice: ogni persona ha diritto all’acqua potabile e sicura, non a caso l’acqua è la prima delle nostre 5 Stelle. E se l’accesso all’acqua è un diritto di tutti i cittadini, garantirlo è un dovere di qualsiasi Stato. Su questo il contratto di governo parla chiaro e a partire da questi giorni alla Camera si discuterà la nostra proposta di legge per l’Acqua Pubblica! Gli italiani si sono già espressi attraverso il referendum del 2011: un esito popolare puntualmente disatteso dalle maggioranze che si sono succedute al governo, evidentemente più propense a preservare gli interessi di pochi privati che a garantire un bene pubblico. Noi invece vogliamo che, finalmente, la volontà popolare venga ascoltata e siamo più che mai decisi a donare ai cittadini una rete di infrastrutture idriche degne di questo nome.
Questa sì, una grande opera utile per il nostro Paese, nell’interesse della salute e delle tasche dei cittadini italiani. Abbiamo intenzione di dare il via ad un grande intervento di ristrutturazione, bonifica e rinnovamento della rete idrica che sarà accompagnato anche dalla costituzione di società di servizi a livello locale per la gestione pubblica dell’acqua. È una battaglia di civiltà che come Movimento 5 Stelle portiamo avanti sin dalla nostra nascita. Ma è soprattutto un atto di giustizia nei confronti delle persone e del mondo che ci circonda.
L’acqua è un bene primario che deve tornare pubblico, senza finalità di lucro e la sua gestione dev’essere partecipata dai cittadini. Ci impegneremo dunque affinché sia possibile bere l’acqua del rubinetto come se fosse di fonte e si possa tornare ad avere mare, fiumi e laghi puliti, così come la natura ci ha donato. Perché l’acqua, secondo la definizione data dall’Onu, è un “diritto umano universale e fondamentale” e non un privilegio di pochi. E tale deve tornare ad essere anche nel nostro Paese.