“Il malato Italia è ancora in convalescenza ed invece di migliorare si aggrava di nuovo.
Certo non è con l’ottimismo che si possono risolvere le cose ne al grido di “tutti per uno” del fatidico partito della nazione si può creare occupazione. Gli slogan stanno finendo,Italia di qua Italia di la, scuola bella, mo risparmiamo, adesso partiamo, ma dove andiamo. Nonostante l’euforia delle borse e le armi atomiche della BCE l’Italia continua ad arretrare ma noi “gufi” l’avevamo previsto. Hanno fatto prima stendere l’elefante e poi gli hanno offerto il cibo così come ci voleva la Germania, supini. Il paese ha perso migliaia di aziende e milioni di posti di lavoro e il governicchio voleva far ripartire il motore economico con 10 miliardi di ridicoli tagli Irpef ai dipendenti.
Quelli licenziati senza tutela e disoccupati che si fottano. Poi ha pensato bene di alzare la pressione fiscale già insopportabile per aiutare le piccole imprese a chiudere e di continuare a raccontare balle su improbabili tagli alla spesa pubblica che di contro è aumentata. Ma la strada dei consensi non ha mai fine. Si sono inventati di velocizzare le decisioni parlamentari tagliando il Senato e trasformandolo in un poltronificio nominato dalla politica e contemporaneamente di formulare una legge elettorale che escludesse quasi del tutto la volontà popolare. Sicuramente le decisioni sono più rapide,quelle di Mussolini addirittura arrivavano sempre in orario. Ed eccoci qui felici e contenti con una disoccupazione che viaggia verso il 13%,quella giovanile al 50%,ancora in recessione nonostante Renzi faccia scrivere articoli che affermano il contrario,in deflazione,con un debito pubblico in aumento e con il fiscal compact che scalpita. Adesso la BCE sta stampando moneta ma lo sta facendo sempre con nostro debito per quanto riguarda l’Italia. Siamo alla canna del gas:o questi 150 miliardi e rotti vengono impiegati per gli investimenti e in maniera controllata o scoppiamo col Bomba”.
Un gufo – bruno p., napoli
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