>>> Questa sera Luigi Di Maio parteciperà alla trasmissione “Quinta Colonna” su Rete 4 ospite di Paolo del Debbio a partire dalle 20:30 <<< I prodotti alimentari italiani sono sottoposti a controlli rigorosi a garanzia della qualità del prodotto finale e della salute del consumatore. Grazie alla rigidità dei controlli e al duro lavoro dei piccoli allevatori, agricoltori e pescatori italiani, il cibo del nostro Paese è considerato un’eccellenza in tutto il mondo. Una delle poche che ci sono rimaste, ma che perderemo non appena sarà approvato il come ognuno di noi, sostenendo i piccoli imprenditori italiani del cibo con la propria scelta di acquisto, possa far saltare in aria il Sistema Alimentare Criminale.
Blog – Che cosa è Slow Food?
Carlo Petrini – Slow food è un movimento internazionale che si occupa di cultura alimentare e di lavoro di informazione, educazione, non solo al cibo, ma anche verso lagricoltura, la pesca, tutte quelle attività che garantiscono il cibo quotidiano.
Petrini durante l’intervista: “Fare un orto è un atto politico”
Blog Slow Food si presenta a Expo con questo claim: SALVA LA BIODIVERSITA. SALVA IL PIANETA. Ci può spiegare perché la biodiversità è un valore così importante?
Carlo Petrini – La biodiversità è la vera forza creatrice della sapienza umana, quindi dobbiamo rispettarla, se noi continuiamo con questo modello alimentare, con questo sistema alimentare criminale, che distrugge la biodiversità in virtù del fatto che bisogna privilegiare razze forti, più produttive perché si pensa solo al profitto e mai alla Terra Madre, alla natura, noi consegneremo alle future generazioni un patrimonio genetico molto, ma molto più povero.
Blog – Parliamo del TTIP: lei ha più volte manifestato la sua preoccupazione per gli effetti che avrà sullindustria alimentare europea. Perché cè tanta pressione affinché sia confermato in tempi brevi? Chi ci guadagna dal TTIP? Chi ci perde? Quali sono gli effetti nel lungo periodo per lItalia? Per i consumatori? E per gli equilibri del pianeta?
Carlo Petrini – Penso che è un atteggiamento disonesto e non corretto realizzare questi trattati nella più assoluta segretezza senza coinvolgere le comunità e quando si fanno le cose segrete in genere le fanno i disonesti! Non bisogna permettere che questi trattati si svolgano sulla pelle di milioni di contadini e di pescatori e di produttori che in ogni angolo del pianeta stanno lavorando e devono essere tutelati e hanno davanti un feticcio che si chiama libero mercato che libero non lo è e che spesso e volentieri distrugge la vita di queste comunità. Se in virtù del libero mercato faccio entrare prodotti a base di carne, allevata con criteri non così rigorosi come quelli che sono tenuti a applicare i nostri allevatori, prodotti fitofarmaci, antibiotici, anabolizzanti, ormoni per la crescita: tutte queste cose, vietate in Italia e in Europa, non sono vietate negli Stati Uniti.
Io faccio uningiustizia nei confronti dei nostri allevatori, la legge deve essere uguale per tutti. Noi cittadini possiamo diventare coproduttori perché le nostre scelte possono determinare delle scelte agricole, se mangio prodotti provenienti da unagricoltura locale di piccola scala, che non utilizza pesticidi, pulita, aiuto quel tipo di agricoltura lì. Se io mangio e compro prodotti di multinazionali che arrivano magari da altre parti del mondo senza le regole che debbono seguire i nostri produttori, magari ottenuti attraverso forme di schiavismo della manodopera, aiuto quel tipo di agricoltura. La sovranità alimentare si coniuga attraverso un rapporto forte tra cittadini e produttori dello stesso Paese.
Petrini durante l’intervista: “Senza contadini Expo è costruita sulla sabbia“
Blog – Durante levento Expo per le idee lei ha affermato: Senza la partecipazione a Expo di pescatori, allevatori, agricoltori lesposizione universale sarà costruita sulla sabbia. Ci spiega che cosa intende con questa riflessione?
Carlo Petrini – Senza la presenza dei contadini, dei pescatori a Expo, lesposizione è costruita sulla sabbia, cosa intendo dire? Intendo dire che i veri protagonisti di queste tematiche sono loro, e pensare a un Expo solo come una grande opportunità per turisti anonimi da ogni parte del mondo che portano risorse e ricchezza al sistema milanese, sì è giusto, ma non è il senso profondo del significato di questa Expo. Perché questa Expo era chiamata a diventare un luogo di discussione delle tematiche del cibo e anche di cambiamenti di alcuni paradigmi in grado di mutare questo sistema alimentare ingiusto. Noi abbiamo uno spreco alimentare di proporzioni bibliche, è per questo che io amo dire che questo sistema alimentare è criminale, perché fa convivere lo spreco con la morte per fame, basterebbe questo per dire che è sufficiente.
Blog Quale è a sua opinione in merito ai lavori di costruzione dei padiglioni Expo? Lei ritiene che siano stati pensati e realizzati nel rispetto dellambiente? Si poteva fare diversamente?
Carlo Petrini – Quando ho creduto nella fase iniziale, nelle potenzialità di questo Expo, lo immaginavo impostato in maniera tale che il focus principale potesse essere una grande opportunità di discussione planetaria sui destini dellalimentazione. Purtroppo devo prendere atto che sarà in minima parte, non tutto, però avrebbe potuto essere molto di più da questo punto di vista. Ma unaltra delle questioni, così come lavevo concepita io, era che avrebbe dovuto avere un suo disegno, una sua logica per cui alla fine dellevento i terreni tornavano a essere terreni agricoli. Quale più grande messaggio che riconsegnare quello spazio allagricoltura? Purtroppo questo non è passato e non sto lì a aprire il capitolo non solo dellincongruenza di queste cose, ma anche di atteggiamenti di vero e proprio ladrocinio.
Petrini durante l’intervista: “Questo sistema alimentare è criminale perché fa convivere lo spreco con la morte per fame”
Blog – Anche McDonald e Coca Cola saranno presenti a Expo per nutrire il pianeta. Qual è la sua opinione in merito? Non teme di essere criticato per la scelta di partecipare nonostante la presenza di questi grandi colossi?
Carlo Petrini – Le dico cosa mi ha detto un contadino marocchino della rete di Terra madre: “Le sedie vuote non hanno mai contribuito a far cambiare le cose“. Non lascio la sedia vuota per non parlare delle nostre tematiche. Siamo vittime di ore e ore di pubblicità dove non ha accesso a questa pubblicità il piccolo contadino del territorio, il piccolo produttore che produce il miele, che produce i formaggi, questi non hanno accesso. Noi dobbiamo fare il modo che attraverso i mercati contadini, la ricostruzione degli orti, gli orti nelle scuole, nei villaggi, negli ospedali, nelle case di riposo perché quello è un atto politico, fare un orto oggi è un atto politico, altissimo!
Vorrei che queste idee allExpo ci fossero e ci impegneremo a farle sentire. In più la rete giovani di Slow Food ha fatto questa grande scommessa: una moltitudine di giovani che arrivano da ogni angolo del pianeta e anche attraverso un rapporto anche di intelligenza affettiva, empatica, saprà essere un potenziale straordinario, quella è la più grande multinazionale virtuosa del cibo.
Agli amici del Blog del mio amico Beppe Grillo, vi chiedo Passate Parola, passate parola di Terra Madre Giovani e diamo una mano perché questi giovani, specialmente quelli che arrivano dai Paesi africani del sud del mondo possano avere il diritto al viaggio come ce lo abbiamo tutti noi.
Oltre all’intervista integrale a Carlo Petrini ti proponiamo alcune video-pillole sintetiche che approfondiscono tematiche specifiche:
ARTICOLO: Cibi senza controllo sulle nostre tavole grazie al #TTIP
ARTICOLO: Il pollo al cloro #TTIP