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Quando lo scellerato Silvio chiama, i Monaci di Monza del PDmenoelle rispondono sempre. I Monaci di Monza di giorno tengono alle forme, ma di sera vanno al bordello di Arcore. Lo Scudo Fiscale che fa rientrare 300 miliardi di euro di capitali con una tassa del 5% è stato firmato dal PDL, contro firmato dal PDmenoelle e siglato dal pidiellino Napolitano prestato alle Istituzioni. E’ stato un furto con destrezza, una corsa contro il tempo in tre atti per ripulire soldi che, in teoria, possono essere di qualunque origine. Droga, prostituzione, traffico di organi, armi, falsi in bilancio, bancarotte o anche denaro di origine impropria di parlamentari o di loro referenti. L’anonimato garantito a chi aderisce allo Scudo Fiscale ci impedisce di saperlo. “Perché non possiamo saperlo?“. Questa è la domanda giusta.
Primo atto: Antonio Di Pietro presenta una eccezione di incostituzionalità alla Camera sullo Scudo Fiscale. Boccon del Prete Franceschini dichiara che lo Scudo Fiscale è: “Uno schiaffo in faccia a tutti gli italiani che pagano onestamente le tasse“. In aula mancano 59 deputati del PDmenoelle, tra cui lo stesso Franceschini (?!). La loro presenza avrebbe garantito la bocciatura dello Scudo Fiscale. E’ assente anche Bersani, candidato alle Primarie, e il suo Grande Elettore Massimo D’Alema, che poi ha spiegato: “Sì, ero assente, perché avevo una manifestazione e NON MI ERA STATO SPIEGATO BENE CHE ERA UN VOTO IMPORTANTE (video)”.Questo voto salva l’anima a Napolitano Ponzio Pelato che potrà sempre dire che la costituzionalità dello Scudo Fiscale è stata avallata dal Parlamento.
Secondo atto: La Camera vota sullo Scudo Fiscale. C’è una moria di pdimenoellini. Per ragioni che vanno dalla gita a Madrid alla malattia non si presentano in 24. Ne erano sufficienti 20 per bocciare lo Scudo Fiscale e far cadere il Governo che aveva posto il voto di fiducia. E’ l’equivalente di un alto tradimento degli elettori del centro sinistra. Appuntatevi i nomi degli sciagurati: Argentin, Binetti, Bucchino, Capodicasa, Carra, Codurelli, D’Antoni, Esposito, Farina, Fioroni, Gaione, Ginefra, Giovanelli, Grassi, La Forgia, Lanzillotta, Madia, Mastromauro, Melandri, Misiani, Pistelli, Pompili, Porta, Portas. Massimo D’Alema ha poi commentato che le assenze: “Certamente sono state inopportune…“. Di più non ha voluto sbilanciarsi.
Terzo atto. Morfeo si sveglia e firma, con una velocità degna di Bolt, lo Scudo Fiscale. potrebbe aspettare qualche settimana o rimandarlo alle Camere, ma non lo fa. Lo Scudo deve essere firmato prima della sentenza sul Lodo Alfano che si terrà pochi giorni dopo. Le due porcate sono strettamente legate. Con la bocciatura del Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale rinviato al Parlamento potrebbe non passare più. Meglio evitare ogni rischio. Napolitano risponde a un cittadino che se avesse respinto lo Scudo Fiscale, lo avrebbero riproposto e lui sarebbe stato costretto a firmarlo. Non ha detto che non lo condivideva….
Meglio una dittatura vera che questo teatrino dei pupi.
I nomi di chi fa rientrare i capitali devono essere resi pubblici, altrimenti potremmo pensare (male) che chi lo ha votato ne godrà direttamente i benefici.