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Se chiedete a un qualunque italiano perchè i nostri militari sono in Afghanistan non vi saprà rispondere. I parlamentari lo confondono con il Madagascar, lo pronunciano afgnanistang, credono che sia una nuova marca di gomma da masticare. Per saperne di più un gruppo di dipendenti PDL e PDmenoelle è in missione a Kabul. I parlamentari scelti per l’occasione, capitanati da Maurizio Lupi, sono Gregorio Fontana, Gianfranco Paglia, Manuela Repetti, Aldo Di Biagio del PDL e Luciana Pedoto, Ettore Rosato, Francesco Tempestini e Caterina Pesso del PDmenoelle. Il costo del viaggio di Stato è, ma questo lo sapevate, a carico del contibuente.
Cosa ci racconteranno Lupi e Tempestini al loro ritorno? Forse accenneranno alla bambina afgana uccisa e alle tre persone ferite oggi dai militari italiani mentre erano a bordo della loro Toyota Corolla Sw? Ci diranno che una missione di pace ha bisogno di mitraglieri e di aerei da combattimento? Che l’attuale presidente Hamid Karzai è un democratico? Forse saranno venuti a conoscenza che dopo l’occupazione del Paese da parte degli americani e dei loro alleati l’Afghanistan è diventato il primo Stato al mondo per la produzione di eroina. Ci spiegheranno che un Paese occupato dagli Stati Uniti, come è l’Italia, può solo obbedire agli ordini del padrone? Ci parleranno della legge votata dal Parlamento afgano che rende legale lo stupro da parte del marito sulla propria moglie? Ci illustreranno la ricostruzione giuridica del Paese affidata agli italiani? E chi la farà? La coppia Alfano/Ghedini con la supervisione di Previti?
Prima della seconda guerra mondiale ci si chiedeva se si doveva morire per Danzica. In Afghanistan ci si deve chiedere se si deve uccidere e morire per gli Stati Uniti.
Loro non molleranno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.