Il Governo prevede l’una tantum per l’Abruzzo a carico dei contribuenti per circa 500 milioni. Il mancato accorpamento del referendum sulla legge elettorale con le elezioni europee ci costerà circa 460 milioni. Perché lo psiconano non chiede l’una tantum alla Lega, invece che agli italiani?
Boss(ol)i vuol fare fallire il referendum sulla nuova legge elettorale. Per questo non lo vuole lo stesso giorno delle europee. Affinché non sia raggiunto il quorum. Per impedire alla volontà popolare di pronunciarsi viene imposto un pizzo di 460MILIONIDIEURO. Pagare per non votare, mai successo prima. Di solito, dai tempi di Achille Lauro a Napoli con un paio di scarpe per voto, si pagava l’elettore per votare un candidato. Ora invece l’elettore paga (non richiesto) per non votare un referendum proposto attraverso le firme dei cittadini.
Questo referendum non mi appartiene. Non reintroduce la preferenza e non caccia i condannati dal Parlamento. Ma si deve tenere se ci consideriamo ancora una democrazia. Se la Lega ha delle buone ragioni da opporre al referendum, le esponga ai cittadini invece di boicottare il voto. Se non le ha, accetti il risultato delle urne. Maroni, la Zanna Bianca Padana, è uno studente che non vuole farsi interrogare dalla maestra e pretende il sei politico. I cittadini sono sovrani. La loro decisione può non piacere ai politici, ma deve essere accettata. Il referendum per una nuova legge elettorale va tenuto insieme alle europee e promosso, spiegato. Altrimenti è un furto di democrazia.
Boss(ol)i è stato condannato in via definitiva a otto mesi di reclusione per 200 milioni di lire di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont. Quale pena dovrebbe subire per i 900 miliardi di lire che sottrae agli italiani?
Ho chiesto ad amici e parenti in cosa consistono i tre quesiti del referendum. Nessuno ha saputo rispondere. Omertà politica e dei media. Se non lo sanno è perché nessuno li informa. Molti non sapevano neppure che ci fosse un referendum.
Se vincesse il sì, il premio di maggioranza alla Camera e al Senato andrebbe al partito di maggioranza e la Lega sparirebbe. Inoltre verrebbero abrogate le candidature multiple ( o candidature civetta) e le liste dovrebbero ottenere il 4 % alla Camera e l’ 8 % al Senato.
L’italiano mi sorprende sempre più. E’ come il grande Totò quando prendeva gli schiaffoni e rideva, rideva. Chi lo gonfiava di botte pensava che fosse Pasquale, ma lui non era Pasquale e non gli importava.
Credo che se il contribuente dovesse pagare sia lo spostamento del referendum che l’una tantum, sarebbe legittimato allo sciopero fiscale. Noi ci chiamiamo tutti Pasquale
Il banchetto sara’ ubicato in C.so Umberto-angolo Piazza Salotto, Pescara nei seguenti giorni:
sabato 18 Aprile: ore 15-20
domenica 19 Aprile: ore 10-20
sabato 25 Aprile: ore 15-20
domenica 26 Aprile: ore 10-20