Negli anni ’80, quando le imprese erano pubbliche, privato era bello. Iniziò un ciclo di privatizzazioni di beni pubblici, dalle banche alla Telecom. Beni nostri, pagati da generazioni di italiani. In cambio, si pensò, avremmo avuto il miglioramento dei servizi. I servizi peggiorarono e i soldi incassati dallo Stato finirono nel gorgo del debito pubblico. Negli anni ’90, quando la gestione di alcune imprese pubbliche era ancora pubblica, si decise di passarla ai concessionari. I beni, dall’acqua alle autostrade, rimasero pubblici, ma la gestione diventò privata. In cambio, si pensò ancora una volta, avremmo avuto migliori servizi a minor costo. Sbagliavamo. Abbiamo ottenuto peggiori servizi a un costo più alto. L’affare lo hanno fatto in due: partiti e Confindustria. Un esempio sono Autostrade per l’Italia di Benetton dove il pedaggio aumenta sempre, finanzia le campagne elettorali dei partiti e produrre utili miliardari per gli azionisti. A Natale, quando c’è neve, non c’è Benetton.
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